A Pollone, presso il municipio, imboccare la Via DeAgostini (indicazioni D41a e S. Barnaba) e seguirla su asfalto fino al bivio con la “Via Vecchia per Chiavolino”. Da questo bivio il percorso coincide con Il Cammino di Oropa, quello in quattro tappe ed indicato dagli adesivi giallo-neri, uno dei quali è presente al bivio ed aiuta a riconoscerlo. Si attraversano le case di Trotti e si arriva sulla Via Bozzalla che va seguita (sinistra) fino a Chiavolino. Qui la si lascia (indicazione in legno “Oropa”), su ripida salita si attraversano le case e si arriva su un bel sentiero che inoltrandosi nel bosco arriva al bivio in cui il Cammino offre due alternative per Oropa: raggiungere il sentiero D1 via Favaro oppure seguire la vecchia tramvia. Prendere il ramo per la tramvia fino al bivio successivo che incontra la pista che sale dal tornante di Favaro e il sentiero D6 per Oropa; ignorare questi due e stare invece sul sentiero in salita (sinistra) che non è indicato ed è senza tacche ma dovrebbe essere il C30. Lungo questo si sbarca sulla strada asfaltata proveniente da Chiavolino (anche sentiero GTB); svoltare a sinistra, dopo un centinaio di metri si arriva ad un bivio, prendere a destra la pista sterrata (indicazione C30 sul palo) che all’inizio non ha indicazioni; si passa vicino ad un alpeggio dove le tacche riprendono, si attraversa il Rio Brevetto, si costeggia un capanno in legno e si arriva all’attraversamento del torrente Oremo. Appena passato il torrente e lasciato alle spalle un alpeggio si arriva su una pista; prendere a destra, salire fino al sovrastante alpeggio e proseguire ancora fino ad un rudere dove la pista termina e continua come sentiero, D41 o un suo ramo. Stare a sinistra (c’è una targa dopo pochi metri), si incontra l’alpe Antica Maremola, al bivio all’uscita del bosco prendere il ramo di destra in salita (in discesa si sbarca sul GTB) con grandi bolli blu da seguire fino ad un alpeggio ormai presso il Tracciolino. Qui si può seguire la sterrata che porta sull’asfalto oppure entrare nella Pineta Frassati e su percorso marcato ma non proprio evidente salire sul Tracciolino grazie agli scalini. Dal Tracciolino si imbocca il sentiero Frassati (poster alla partenza) sempre ben marcato che costeggiando la strada porta ad Alpetto di mezzo (o Muanda di Occhieppo a seconda della cartina), quindi ad Alpetto superiore dove dal D41 si stacca il D34 per le Settefontane. Bivio e sentiero non sono proprio evidenti, comunque basta proseguire in costa; l’alpeggio diventa poi evidente, si scende sulla strada sterrata e lo si raggiunge.
Al ritorno conviene seguire la sterrata, poi appena prima di Alpetto di mezzo si stacca a destra una possibile discesa per il Tracciolino. Non c’è il sentiero e la discesa avviene seguendo sempre un basso muretto di sassi perfettamente allineati e ben visibile dalla strada; ci si lascia a destra la Cascina Razze, quando il muretto termina osservando alla propria sinistra si vede un alpeggio; raggiungerlo nel rado bosco e ora per sterrata si torna sul Tracciolino (qui indicazioni per l’alpe Penna e Bosoni).
Se invece non si vuole rischiare si può scendere lungo lo stesso percorso dell’andata.
Al Tracciolino, al bivio con le indicazioni per Le Piane e il Mandrione, scendere verso S. Grato fino ad incrociare i paletti del GTB; svoltare a sinistra, all’alpe Brichetta seguire il sentiero C29 per Pollone; dopo un buon tratto nel bosco e passati un paio di alpeggi ci si innesta di nuovo sul sentiero GTB/D41, proseguendo ora sempre diritto, prima su sterrata poi su asfalto, si ritorna nell’abitato di Pollone.
- Cartografia:
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Carta della Valle della Dora Baltea Canavesana, Fg. 02, scala 1:20000, MU Edizioni
Carta dei sentieri Biellese Nord Occidentale, Fg. 2, scala 1:25000