da Slingia, si prosegue lungo la strada asfaltata (indicazioni per il Rifugio Sesvenna) che si inoltra nella parte alta della Valle di Slingia. Dopo alcuni km la stradina diventa sterrata (sale sul versante sinistro del vallone) e si segue con percorso pianeggiante fino a quota 1820 m dove si traversa un ponte in legno e ci si porta sul versante destro del vallone, dopo un tratto in leggera salita si raggiunge la Schliniger Alm (o Albergo Planbell) a quota 1868 m. Dall’alberghetto si prosegue lungo il tracciato della stradina fino alla Malga Innere Alm m. 1923, dove si può abbandonare la stradina (o seguirla, ma il tracciato del sentiero accorcia il tempo di salita ed è più piacevole) per prendere il sentiero che sale a destra (cartello indicatore per il Rifugio Sesvenna, segnavia n. 1) che sale prima con una serie di serpentine, e poi a mezzacosta, intercettando nuovamente la stradina a quota 2150 m. Un tratto ripido della stradina conduce sopra la cascata del torrente Schlinigier Bach, da dove con percorso pianeggiante si raggiungono prima il Rifugio Sesvenna vecchio e poi quello nuovo a quota 2256 m (ore 1.40/2.00 da Slingia).
Dal rifugio, si segue il sentiero con segnavia n. 5 (indicazioni per la Fuorcla Sesvenna – Sesvennacharte) che sale un pendio erboso a sinistra, e con alcune diagonali raggiunge uno spallone erboso a quota 2500 m, dove si apre il Vallone Kloanbergl che si deve risalire. Piegando a sinistra si risale il vallone per pendii erbosi prima e detritici, si tralascia un sentiero a sinistra che porta al Lago Sesvenna (Sesvennasee), e si prosegue a destra, entrando in una conca a quota 2660 dominata a sinistra dalla Punta della Vedretta (Fernerkopf) m. 2953 e dallo Schadler m. 2948 a destra, non lasciarsi tentare da una traccia di sentiero che sale a sinistra, ma rimanere a destra, risalendo il pendio che gradualmente diventa più ripido fino a sbucare sull’ampia insellatura della Fuorcla Sesvenna m. 2819 posta sul confine tra Italia e Svizzera. Dal colle il Piz Sesvenna ed il rimanente percorso da fare sono ben visibili ed evidenti. Si piega a sinistra e si scende decisamente una ripida china detritica per circa 100 metri di dislivello (o nevosa ad inizio stagione) che porta in una conca pianeggiante dove ha inizio il ghiacciaio (Vedretta di Sesvenna o Sesvennaferner su cartografia locale). Messo piede su ghiacciaio, si risale la prima ripida rampa con andamento da sinistra verso destra (questo tratto può essere crepacciato, attenzione!) sbucando nell’ampia conca glaciale compresa tra il Muntpitschen a sinistra e il Piz Sesvenna a destra. Con percorso diretto si punta inizialmente verso la Foratridaspitze e poi verso il colletto di quota 3081 posto tra la Foratrida a sinistra e il Piz Sesvenna a destra, una ultima ripida rampa nevosa porta al colletto. Dal colletto si mette piede sulla cresta Est, che si inizia con un traverso da destra a sinistra per evitare un primo gradino verticale (I) si può anche salire direttamente il gradone (II). Sopra il gradone una cengia aggira a sinistra un torrioncino, poi si entra in una specie di spaccatura-camino che porta sul filo di cresta vero e proprio. Tenendosi generalmente sul filo, con alcuni aggiramenti a destra per evitare altre piccole torri, qualche tratto innevato (che richiede attenzione) con diversi passaggi di facile arrampicata su gradini e blocchi (roccia abbastanza solida, generalmente I con qualche metro di II) superando qualche tratto affilato ed abbastanza esposto si raggiunge la base della parte alta della cresta, dove una traccia di sentiero consente di aggirare i passaggi più impegnativi ed arrivare sotto il blocco roccioso sommitale, che viene aggirato a destra con una sorta di semicerchio, e poi su roccette facili si raggiunge la cima, sormontata da una grande croce metallica con quaderno di vetta. Lungo tutta la cresta si trovano segnavia biancorossi e ometti, che facilitano la scelta dei passaggi migliori ed evita perdite di tempo nella ricerca dell’itinerario. Dal rifugio alla cima vanno considerate ore 3.30/4.00 a seconda delle condizioni della montagna. In discesa si percorre a ritroso lo stesso itinerario di salita, oppure (ma solo con neve in ottime condizioni) è possibile scendere direttamente per i ripidi pendii del versante Nord-Ovest (tratti a 40°) fino a raggiungere nuovamente la traccia di salita sul ghiacciaio, che va seguita integralmente, risalendo alla Fuorcla Sesvenna e poi fino a Slingia.
- Cartografia:
- Tabacco carta 044 - Val Venosta, Sesvenna, Malles. Scala 1:25000 ; Tappeiner-Athesia foglio 114 Sesvenna. scala 1:25000
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia CAI-TCI Alpi Retiche
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