itinerario abbastanza logico in ambiente molto gratificante; la roccia è discreta,con qualche pietra mobile, ma si scala comunque bene e ci si protegge sempre; l'ambiente, il posto abbastanza isolato e la vista sul Cervino e i Breithorn valgono da soli la visita.
La via, che abbiamo chiamato “Giallo d’Autunno”, sale uno sperone a destra della cresta Nord del Monte Seriola, l’ultima punta all’estrema sx della lunga cresta delle Grand Murailles;
AVVICINAMENTO:
Si parcheggia nei pressi dei laghetti della pesca sportiva come per la salita allo Chateaux de Dames, da qui si segue la strada sterrata della cava di ghiaia fino ad una stalla a monte della quale si prende a dx una traccia di sentiero che sale per i prati; dopo circa 5 minuti, ad un piccolo bivio in mezzo ai larici si prende la traccia alta, tenendo la dx; questa con ripidi tornanti intercetta l’alta via n° 3 (segnavia 35); si segue questo sentiero verso sinistra fino ad una baita diroccata, la si supera e 100-150 metri dopo di che si lascia il sentiero puntando in alto verso dei risalti rocciosi lasciandoseli sulla dx. Da qui si punta per prati e pietraie verso la base della cresta; si risale per prati e balze la bastionata rocciosa alla dx dell’evidente colatoio sotto la cresta del Seriola; si risale faticosamente la bastionata da dx verso sx, per balze; arrivati in prossimità del canale, vi si entra e lo si risale fino ad un intaglio con una selletta da dove parte la via (1:30-2 dalla macchina, il canale prosegue verso sinistra e potrebbe essere utilizzato per ridiscendere alla base della via).
SALITA
La via attacca sulla selletta alla dx del canale; S0 in corrispondenza di uno spuntone giallo/rossastro una ventina di metri sopra la selletta.
L1= Salire in verticale su rocce gialle (IV) rimontare a dx un speroncino e salire in verticale verso una lametta (possibilità di cordino e poi friend + nut nella lama); superare frontalmente la lama (IV) e poi su terreno più facile salire in verticale fino ad un evidente camino (max III+). S1 su friends e cordone 45m.
L2= Dalla sosta salire la fessura verticale sulla paretina gialla a dx (10m IV/IV+), superare uno spuntone e salire fino ad una placchetta; traversare a dx due o tre metri e poi in verticale fino ad un terrazzino prima di una placca appoggiata (III+/IV); S2 su spuntone; 45m
L3= Traversare decisamente a sx sulla placca e salire per risalti alla evidente breche; superare la cresta e sostare su un masso una decina di metri sotto il filo della cresta; S3 30m (III);
L4= Lunghezza di trasferimento; dal masso traversare a sinistra passando sul filo di una lama in direzione dell’evidente sella, percorrendo tutta la cresta fino alla base della parete sommitale S4 90m (II 1 p.a)
L5= Salire in verticale in direzione di un’evidente fessurina su rocce gialle; poche possibilità di proteggersi ma terreno facile e roccia buona; un vecchio chiodo con anello a circa a metà tiro; arrivati alla base della fessurina traversare decisamente a sx su placca (roccia un po’ marcia, delicato ma facile) e salire un canale fino a guadagnare la cresta sommitale (III/III+); 50m
Per brevi balze facilmente sulla cima.
DISCESA:
Dalla cima si segue il dorso erboso della cresta fino ad un gendarme, aggirarlo scendendo sulla dx e risalire un canale a sx fino a riprendere la cresta; seguirla fino alla Finestra di Cignana; da qui a sx su sentiero (107) fino ad un bivio dove si prende a sx (segnavia 35, indicazione per rifugio Oriondè) ritornando in breve sul sentiero di salita alla baita abbandonata (2 ore dalla cima alla macchina).