Da segnalare che all’imbocco della salita per il Colle dove il sentiero si stringe tra le paretine sulla destra salendo è stata aperta sempre da Renato Giustetto & C. una via di tre tiri su bella roccia di difficoltà sul quinto grado con qualche passo anche un pelino più difficile che potrebbe completare la giornata arrampicatoria.
Via di stampo classico su roccia buona nel complesso, mediocre e da verificare sul primo tiro. Le difficoltà mediamente sono sul IV grado con due brevi passi di V sul primo e terzo tiro. Attaccare la via non troppo presto data l’esposizione (prende sole tutto il pomeriggio se non arriva la nebbia) e da effettuarsi nei mesi estivi.
Necessaria una serie di friends per integrare le protezioni presenti lungo la via.
Si giunge al bellissimo Pian Saulera e si prosegue in direzione dell'alpeggio Saulera a quota 2095. Seguendo l'evidente sentiero per il Passo delle Mangioire, poco prima di raggiungere il Piano successivo (degli Alaman) in uno degli ultimi tornantini del sentiero individuare a sx un grosso masso con sopra due ometti e un lamierino incastrato (di qui è evidente in alto la placconata su cui si svolge la via). Deviare dunque a sx e salire un dosso per 60-70 m. tra rododendri e mirtilli (ometti), scendere sul lato opposto in leggera discesa fino a raggiungere una pietraia di grossi blocchi. Superare la pietraia in piano (ometti e segni blu) fino a portarsi sotto il pendio finale (piccolo nevaio residuo a inizio stagione) che si risale fino alla base della parete.
L’attacco è segnato con un ometto e risulta il contrafforte più basso al centro della parete. Ore 1.45/2.00 circa.
1° tiro (40mt circa)
Dalla base dello sperone si sale i primi metri sulla destra dello spigolo puntando ad uno spit posto a 5-6m di altezza visibile già dalla partenza si passa ora a sinistra dello spigolo (spit), ci si alza su roccia compatta (passo di 5a), si mantiene la sinistra dello spigolo dove ci si può proteggere facilmente lungo delle fessure con friends medi, si raggiunge il filo e proseguendo in cresta con facile arrampicata su roccia da verificare si arriva in sosta, posizionata alla base del risalto successivo dopo una decina di metri dall’uscita dello spigolo (due spit da collegare). Possibilità di uscire dalla via per cengia sulla sinistra
2° tiro (25 mt circa)
Dalla sosta si prosegue leggermente a sinistra puntando ad un diedro marcato che sale verso sinistra possibilità di proteggersi alla base con friend medio-piccolo, percorrere il diedro (passo di 4c) (spit verso la metà). Si esce su un pulpito, dove a sinistra in basso si notano gli attacchi delle vie “Qui non c’è il mare” e “Le onde del destino”, si prosegue al centro sotto la verticale della sosta ormai visibile, si rinvia uno spit all’inizio di un tratto su roccia compatta e si perviene in sosta (sosta con due spit collegati con anello).
3° tiro (35 mt circa)
Si sale verticalmente sopra la sosta su uno speroncino compatto (spit), si piega leggermente a sinistra verso il tetto (spit visibile alla base), si passa il tetto salendo con i piedi a sinistra e allungando le braccia verso una bella presa nascosta molto a destra (passo di 5a).
Siamo ora giunti sulla placca inclinata che caratterizza la parete, 5-6m dal tetto su placca c’è un ultimo spit. Si raggiunge facilmente la sosta posta un 15-18m sopra lo spit seguendo un sistema di fessure che piega leggermente a destra, ci si può proteggere con friend medio-grandi. (sosta con due spit collegati con anello).
4° tiro (45 mt circa)
Si prosegue facilmente dalla sosta seguendo il sistema di fessure che obliqua leggermente verso destra per 15 metri fino ad uno spit, da qui verticalmente e leggermente a sinistra ci si protegge in fessure con friend medi, fino a rinviare uno spit della via “Qui non c’è il mare” (marchiato Repetto) la via prosegue ora leggermente a sinistra su sistemi di fessure proteggibili (4c) fino ad uno spit da qui in pochi metri alla sosta posta nell’evidente cengia ascendente verso sinistra (sosta con due spit da collegare) (ATTENZIONE: QUESTO TIRO INCROCIA LA VIA “QUI NON C’E’ IL MARE” CHE FA SOSTA SULLA MEDESIMA CENGIA MA 7-8 METRI PIU’ A DESTRA E LEGGERMENTE PIU’ IN BASSO, SOSTA SU TRE SPIT COLLEGATI CON CORDONE)
5° tiro (40 mt)
Si sale spostandosi leggermente a destra (spit), da qui ancora un passo a destra (4b) poi si piega sulla verticale e leggermente a sinistra verso uno spit già visibile da sotto, possibilità di proteggersi su uno spuntone, si rinvia quindi lo spit e si accede ad un piccolo colatoio, lo si segue con possibilità di proteggersi, fino ad incontrare un ultimo spit alla base di una placca compatta da seguire fino al vertice dove la sosta è comune e quella della via “Qui non c’è il mare”.
6° tiro (20 metri circa)
Dalla sosta si superano dei blocchi verso sinistra (lo spit visibile sulla verticale della sosta è dell’altra via) si passa lo spigolo a sinistra e si seguono un sistema di belle fessure facilmente proteggibili sempre piegando leggermente verso sinistra.
Ultima sosta su spuntoni e blocchi.
Discesa:
a piedi, scendere sul versante opposto fino a intercettare il sentiero che viene dalla punta principale, scendere verso dx (faccia a valle) fino al Colle delle Pariate dove si imbocca un canalone pietroso che porta al Pian degli Alaman, quindi a Pian saulera e Pian della Mussa. (1 h.30 – 2 h)
- Cartografia:
- IGC n. 103
- Bibliografia:
- https://balmeclimb.blogspot.com/