Mai difficile o pericolosa, attenzione però ai tratti un po’ esposti in cresta ed ai ripidi pendii anche se erbosi.
Partendo da Planaval (1750 m) si segue la strada sterrata che, partendo dai pressi del ristorante, sale per Rantin e per il Col Serena. Arrivati nei pressi dell’Alpe Rantin si trova la palina con le indicazioni per il Col Serena (segnavia n. 6). Il percorso adesso diventa sentiero che piega verso est sopra la strada sterrata, aggira e risale un promontorio e poi punta verso il colle. Quando ci si trova sull’ultimo tratto, con pendenza ormai moderata e con davanti il Col Serena (2545 m), si abbandona il sentiero e si piega decisamente a sinistra; risalendo il ripido pendio erboso e passando tra due costoni rocciosi e si arriva sulla punta a quota 2710 m, ove è posta una croce in ferro. Dalla punta si scorge tutto il percorso da compiere: la cresta, il colletto posto sotto il Creton du Midi e la meta finale a quota 2785 m. Bellissimo il panorama da questa punta.
Si prosegue ora sulla cresta di Serena in direzione nord: la cresta è un po’ esposta ma non presenta passaggi difficili. Per evitare i saliscendi si può scegliere di lasciarla al primo maggior risalto e perdere quota scendendo per i ripidi pendii erbosi sul versante di Bonalex. Si attraversa il sottostante valloncello mantenendosi sul suo versante sinistro (la pendenza ora si fa più moderata) e si arriva al colletto sotto il Creton du Midi con vista sul Gran San Bernardo. Risalendo il pendio erboso, e mantenendosi lontani dal bordo con strapiombo, si arriva alla destinazione finale a quota 2785 m, una piccola penisola erbosa circondata da tre precipizi sui lati. Lo strapiombo e la marcata depressione impediscono di accedere al pendio del Creton du Midi.
Per il ritorno si scende mantenendosi sulla sommità del dosso erboso fino ad incontrare un laghetto a quota 2610 m; seguendone il piccolo ruscello emissario ed utilizzando marcate le tracce di bestiame che fanno da sentiero si arriva fin sulla strada sterrata, in prossimità dei ruderi dell’alpeggio di Prà Barlet, da dove si rientra a Planaval.
- Cartografia:
- Carta L’Escursionista, Fg. 5 (G.S. Bernardo), Scala 1:25000
- Bibliografia:
- A. Giorgetta, Valdigne-gli itinerari escursionistici, Ed. Zanichelli