Naturalmente si può percorrere l’anello anche in senso inverso, ma occorre tener conto della risalita di 150 m di dislivello al termine della gita.
Ci si inoltra tra le case della borgata, sin dove termina l’asfalto, su uno stradello che porta ad un bivio. Da destra si ritornerà, pertanto si prende a sinistra seguendo l’indicazione per Lou Valoun- MTB. Scesi di poco, la traccia piega poi verso destra e per un tratto perde un po’ quota raggiungendo, più avanti, gli edifici abbandonati della miniera di talco di Maniglia.
Si prosegue sul buon sentiero che scende regolare fino a incontrare la strada asfaltata che sale nella vallata. La si risale per circa un chilometro fino a incontrare sulla destra un sentiero che sale ripido (cartello). Lo si prende e si sale nel bosco piegando verso ovest. Il sentiero dopo alcune rampe ripide, si addolcisce e porta alla frazione Ciaberso sbucando sula strada asfaltata che vi giunge, in prossimità della chiesa. Superata la borgata, con la scuoletta Beckwith datata, si prosegue lungo lo stradello che esce dalle case presto raggiungendo l’asfalto che si percorre per poco sino alla successiva borgata di Porence. Qui giunti si può scegliere di salire alla sovrastante borgata Porte mediante la strada, oppure prendere la traccia che sale verso Occie. In questo caso si percorre un piacevole sentiero che salendo sempre moderatamente aggira un crinale; superato il rio si sale a questa borgata servita da uno sterrato che la raggiunge da fondovalle sul quale ci s’immette prendendolo verso monte. L’ampia traccia proseguendo si porta al rio Culmian, che si guada, per poi risalire sino alle case Praiet, poste in posizione panoramica sulla valle, dove arriva anche il sentiero che sale da Porte. Ancora qualche svolta e finalmente si raggiungono le case di Troncea, bella località posta su un poggio assai panoramico. Oltre un rio la strada prosegue nel bosco sino ad uno slargo, nei pressi di ampi pascoli, dove termina. Si prosegue verso est su traccia non molto visibile nel primo tratto, e in pochi minuti si raggiunge il punto più elevato dell’anello, il colletto detto La Fracho 1743 m posto sulla dorsale che dalla sovrastante Punta Raccias scende verso valle. Da qui in pochi minuti, piegando verso sud si raggiunge una puntina panoramica sull’intera valle.
Si scende ora dalla parte opposta; all’inizio la traccia è poco evidente e aiutano non poco le segnature giallo-rosse che indicano il cammino che riporta a Serre. Poi la traccia diventa più visibile quando si affronta un lungo tratto quasi in piano che termina presso Malzet; oltre si comincia a scendere ripidi perdendo rapidamente quota nella chiusa faggeta dove troviamo gli spiazzi delle carbonaie per la preparazione del carbone di legna. Proseguendo si raggiunge poi la graziosa borgata Cousin, tutta ristrutturata e servita da una strada sterrata che sale da fondovalle che si percorre per poco sino al primo tornante. Qui giunti si riprende il sentiero, sempre ben segnato, che s’abbassa sino alla sottostante borgata di Bocetto. Ora si segue lungamente lo sterrato che attraversa il rio per inoltrarsi poi con un lungo tratto in piano sin nei pressi della borgata Lorenzo. Quando la strada comincia scendere, le solite tacche giallo-rosse suggeriscono di lasciare lo sterrato per prendere la traccia che s’abbassa verso valle tagliando la strada altre due volte così raggiungendo il bivio già incontrato presso la frazione Serre dove questo anello si chiude. Se non si vuole fare i tagli, la sterrata porta comunque a Serre.
Variante VS1a
Attraversato il ponticello alla miniera, subito appaiono a destra i segni giallo-rossi che segnano il sentiero “Arturo Genre” e che indicheranno il cammino che porta alla borgata di Ciaberso nel comune di Massello. Non senza qualche difficoltà si affronta un primo tratto lungo il corso del ruscello risalendo ad una più evidente traccia proveniente da Serre. Qui troviamo l’indicazione del sentiero VS1a “Lou Ba Jouann” per Escursionisti Esperti, che si prende. Attraversato il rio la traccia s’inoltra nel bosco con alcuni saliscendi che percorrono un primo tratto poco accidentato dove si rasentano alcuni antichi terrazzamenti nei pressi di una casa detta “Pazeiretta”. Poi si scende ad attraversare un altro rio, quasi sempre in secca, oltre il quale si raggiungono delle roccette, che si risalgono. Qui inizia il successivo più impegnativo tratto fatto di canalini attrezzati con funi d’acciaio e cenge ; sentiero spesso ostruito da alberi rinsecchiti caduti e non rimossi, che ostacolano non poco e fanno impegnativo il transito nella pineta dove sono evidenti le tracce del fuoco che ha percorso questi versanti. Così continuando di prosegue lungamente alternando lunghi tratti in piano ad altri dove si sale o si scende, aggirando progressivamente il pendio sino a che, ad un certo punto, la visuale s’apre sulle borgate di Salza e Massello. Raggiunti i primi prati si scende rapidamente verso la borgata Ciaberso con bella vista sui monti della valle e sull’ampia sella del colle del Pis che spicca in lontananza.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.5 Val Germanasca, Val Chisone
- Bibliografia:
- Itinerario redatto da Beppe46 tratto da “La Fiocavenmola”,