Giro completo: dislivello 220 m. difficoltà: EEA (portarsi corda ed un moschettone per calare i meno bravi nei 5 m. franati). Da non effettuarsi in senso inverso partendo da S. Anna perché la risalita del tratto franato è più laboriosa che la calata con sicurezza dall’alto. L’imbracatura può servire solo all’ultimo se si cala in corda doppia con “reverse”, “vecchio otto” o ciò che usa di solito.
Difficoltà F+ - Ore 3 per concludere l’intero anello.
Il sentiero che attraversava il Rio Claretto e il Rio Marderello costruito dal CAI Pianezza è stato inaugurato il 22 giugno 2002.
Oggi è in disuso per un’ordinanza pubblica che vieta di percorrere la gola del Marderello e anche di effettuare del Torrentismo. I punti di calata che non sono stati spazzati vie dalle frequenti frane sono ancora in loco.
La decisione è stata presa a ragion veduta. Da tre anni una grossa linea di frattura a monte di detta gola, ha fatto sì che l’amministrazione pubblica con un Sindaco molto coscienzioso abbiano fatto monitorare tutta la zona a monte dell’orrido.
In più il Marderello scarica ogni anno pietre e fango ad ogni pioggia torrenziale e anche in periodi non prevedibili; motivo per cui l’attraversamento del Rio in questione è sempre e comunque a proprio rischio e pericolo. Vi è un’idea (per ora solo discussa senza alcun impegno) che un ponte tibetano alzato fuori dalle piene del fiume potrebbe essere l’unica soluzione per riaprire ufficialmente detto sentiero e tra le altre cose, ripulirlo e risegnarlo per benino. Non sono stati tolti gli infissi e i segnali proprio per l’idea in corso.
Sarà nostra cura chiedere al Comune di Novalesa di applicare solo un cartello davanti al ponte del Rio Claretto ove vi è ancora il cartello di “Sentiero attrezzato” per avvisare gli escursionisti che il sentiero per ora non è percorribile.
Detto questo ecco il percorso esatto da seguire (attualmente).
Il sentiero chiamato dai locali “Cite Rucase” ha inizio sul lato destro idrografico del Rio Claretto contrassegnato da segni gialli a cui sono stati aggiunti quelli della segnaletica ufficiale del CAI bianchi e rossi, deturpati dal tempo. Il sentiero sale con ripide svolte fiancheggiando in alcuni punti la cascata del Rio Claretto.
E’ importante ricordare ai curiosi che le frecce bianche che s’incontreranno al terzo tornante del sentiero in esame conducono ad una falesia attrezzata. Non prendere tale deviazione. Alzandosi invece sempre sulla mulattiera principale si confluirà ad un condotto ove si sente il rumore della cascata molto vicino.
Attraverso uno sbarramento artificiale si potrebbe (non in periodi di piene o disgelo) attraversare il rio che qui origina un orrido di spettacolare bellezza. E’ di sicuro qui che i volenterosi che hanno cercato il percorso hanno avuto qualche difficoltà di orientamento. Infatti da qui si esce su una cascina privata (Baita Prezzapel quota 1200 m circa) con una carrucola per far scendere materiale (fieno, legna) a valle a picco sulle gole, dalla quale in breve si giunge al sentiero orizzontale che va verso il Marderello (non più segnato). Per evitare di transitare in terreno privato continuare invece sul sentiero principale fino a sbucare su una strada sterrata chiusa al traffico nei pressi di una Casetta contrassegnata dalla scritta: “Maison du barba Stevu (la casa del padrino Stefano)” inconfondibile per la posizione (appena a sinistra di dove si confluisce dal sentiero e per la vistosa scritta in legno).
A 50 metri circa dalla strada vi è un cartello “Sentiero attrezzato” e una curva evidente della strada. Prendere dritti in vista di un ponte in legno pedonale che attraversa il Rio Claretto in un punto veramente spettacolare (orrido incassatissimo).
Si sale per una mulattiera situata sull’altro versante del torrente (a destra di chi arriva dalla stradina, sinistra idrografica). Ad un primo bivio puntare a destra. Pannello ancora in loco che indica il percorso attrezzato su un albero. Si scende per un ripido e stretto sentiero fino a ricongiungersi alla baita Prezzapel (visibile in basso a destra di chi scende dal sentiero alto). Non ci si può sbagliare.
Alla deviazione puntare a sinistra (senso opposto della baita dalla quale perverreste a questo punto in leggera salita su di un prato). La minuta traccia corre orizzontale nel bosco sino ad un nuovo cartello infisso sulla roccia da dove vi è un primo cavo che vi permette di scendere un breve intaglio e proseguire in diagonale verso l’imminente orrido del Marderello, I tratti più esposti sono ancora protetti da una fune metallica artigianale di diametro inferiore a quella usata sulle vie ferrate vere e proprie.
Ad una curva si è sopra l’orrido. Fare attenzione ad una pianta di ginepro che vi obbliga ad aggirarla e a sporgervi di conseguenza (per evitare di pungersi) sulla gola ed aggirare l’ostacolo per riprendere il cavo sino al punto franato.
Qui occorre assicurare con la corda e calare i meno bravi, grazie agli infissi ancora buoni posti sopra i vecchi scalini e facendoli scendere per 5 metri fino sul bordo del Marderello che va attraversato in fretta a vostro rischio e pericolo. Evitare assolutamente i periodi di disgelo e dopo piogge abbondanti. La gola s’incunea in un salto spettacolare. Non sostare nella gola nei pressi della cascata che cade dall’alto su questa piazzola detritica (o ansa del torrente che dir si voglia).
Le foto le farete solo quando siete fuori dalla cascata. Saliti in fretta (mi raccomando) sulla sinistra idrografica del Marderello vi troverete su uno spiazzo con piante ove vi è ancora fissata ad una pianta una calata per i “torrentisti”. Una traccia sempre più evidente vi conduce in breve salita ad incontrare una mulattiera (da ripulire e risegnare) che scende in direzione di S. Anna.
Una cengia naturale esposta ma larga conduce nel bosco che scende all’abitato di S. Anna nei pressi di una fontana. Attraversare a destra (scesi nel paese) percorrendo un sentiero tra due campi coltivati. Vi troverete così in un bosco con un bel masso erratico di riferimento. Superato tale blocco proseguire su esile traccia evitando i prati coltivati fino ad incontrare una stradina che vi condurrà in discesa fino al ponte stradale del Marderello.
NB: Si può dal paese anche recarsi a detto ponte, arrivare fin sotto l’orrido per assistere dal basso la cascata incassata del Rio Marderello e poi volgendo a sinistra giungere in vista del Rio Claretto, ove è possibile scendere sull’alveo della seconda stupenda cascata, attraversata la quale, dopo una brevissima e un po’ franosa salita vi troverete a ricongiungervi con il sentiero che parte dal paese. Con questa digressione completerete l’anello delle due cascate vedendole dal basso e attraversandole dall’alto.