
La via qui descritta è stata la prima ad esser tracciata su questa vertiginosa parete sfruttandone le zone di maggiore debolezza per poi uscire sullo spigolo sud-est.
Via d'avventura su roccia discreta ma che presenta tratti friabili.
L'esposizione in pieno sud e la verticalità della parete permetton di percorrere la via praticamente in ogni stagione.
Attrezzata alle soste e lungo i tiri con chiodi da verificare.
Per una ripetizione portare: Nda, 12-13 rinvii, martello, qualche chiodo, nut medio-piccoli, tricam 0,5-2 utili(fessure spesso irregolari per i friend).
Difficoltà: TD V A2 R3 II
Attacco:
Nel settore destro della parete sud si individua una cengia dominata da uno strapiombo chiaro e la si segue verso sinistra.
1)Salire un muretto poi traversare a sinistra sfruttando una lama. Salire una fessura verticale (IV+) quindi tornare a destra su una cengia (III+) 35 m 1ch.
2)Salire una fessura verticale (V-) poi in diagonale a sinistra seguire una fessura chiodata (A1/A2). Uscire dallo strapiombo al termine della traversata (V) e per una rampetta a sinistra (IV) raggiungere un terrazzino. 35 m 13ch.
3)Superare il diedro in forte esposizione (V, A1, V) 20 m 4ch.,1nut,1 cuneo di legno, 1 spit
4)Seguire verso destra una lunga rampa ascendente (III, IV) e andare a sostare sotto una paretina rossastra. Attenzione: non puntare al pilastrino staccato ma continuare a salire su vaga rampa ascendente (chiodo) e andare a sostare circa 7-8mt. sopra suddetto pilastrino. Lunghezza su roccia friabile. 40 m 1ch.
5)Superare alcuni risalti spostandosi gradualmente a destra (V, IV, V) fin sotto uno strapiombo chiaro. 40 m 4ch. Roccia discreta.
6)Salire per una lunghezza lungo lo spigolo (III e IV).
7)Aggirare uno strapiombo a sinistra e proseguire per una fessura camino (III) 40 m.
Per terreno facile raggiungere la sommità.
Discesa:
Seguire il sentierino sul versante occidentale, poi verso destra al colletto dietro la Rocca, scendendo quindi verso sud fino alla base della parete.
Dalla quinta sosta è anche possibile raggiungere la ferrata e calarsi con due aeree doppie da 50-55m fino alla base.
Prima solitaria: Fulvio Scotto 29 aprile 1981
Prima invernale: Angelo Siri e Giampiero Vesalici, febbraio 1985
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