La prima salita si fa abbastanza agevolmente bici a spinta mentre gli ultimi 150 m sotto il Sellière obbligano a caricarsi la mtb a spalle.
La prima discesa dal colle della Croce è classificabile BC e non presenta particolari difficoltà. La seconda discesa dal col Sellière presenta tratti non ciclabili nella prima parte con numerosi passaggi S3 S4. Dal rifugio Granero diventa meno severa (BC+ S2 e S1).
Volendo salire in auto fino alla conca del Prà (dove si trovano i due eventuali punti di appoggio) bisogna considerare che la sterrata è percorribile solo dopo aver pagato un tagliando (costo euro 5) che si può ritirare presso la trattoria di Villanova e solo in determinate fasce orarie. Conviene sempre informarsi prima perchè di anno in anno le regole possono cambiare. Se si sale in auto fin qui il giro diventa da 26 km per 1750 m D+
Da Villanova si sale lungo la strada sterrata, con tratti abbastanza ripidi, che conduce al Rifugio Jervis alla Conca del Prà (1732 m). Dalla Ciabota del Prà si seguono le chiare indicazioni per il Colle della Croce: il sentiero sale ripido nel bosco e in salita si è obbligati a spingere (con ottima gamba alcuni tratti ben ciclabili).
Dal colle (2299 m) si scende in Francia con partenza facilissima arrivando in breve ad un bivio: a destra GR 58C e a sinistra GR 58B. Il primo più filante mentre il secondo un poco più tecnico, ma entrambi portano rapidamente a toccare il fondovalle Guil.
Si ricomincia a salire su strada di fondovalle che tiene sempre la destra orografica e porta con bel percorso (alcune rampe molto dure) al Belvedere du Viso dove termina. Da qui si imbocca a sx il sentiero che sale in direzione Refuge du Viso, ad un bivio si tiene a sx e poi ancora a sx al bivio successivo (a dx si va al colle delle Traversette). Gli ultimi ripidi metri obbligano a portare la bici fino a toccare l’ampia sella del col Sellière (2834 m).
La seconda discesa presente un primo tratto di 50/70 m almeno non ciclabile poi diventa ciclabile ma su difficoltà molto sostenute (S3/S4) e pochi tratti dove si può respirare. In vista del rifugio Granero (consigliabile risalire pochi metri per una meritata pausa) le difficoltà scendono e sotto il rifugio il percorso diventa più scorrevole (prevalentemente S2 con qualche tratto filante S1).
Si attraversa velocemente la grande piana del Prà ritornando alla sterrata che sale da Villanova. Se si è scelto di salire dal basso per tornare giù due possibilità: o seguendo a ritroso la sterrata oppure imboccando i vari tagli su sentiero ben indicati che tuttavia presentano tratti molto tecnici a volte ai limiti della ciclabilità.
- Cartografia:
- Fraternali 7 - IGN 3637 OT