Su questo torrione a metà degli anni 80 sono state tracciate alcune vie da soci del CAI ALMESE in memoria di Roberto Alotto, giovane e amato alpinista caduto il 29 Luglio 1984 sul Gran Carro.
Per rendere più fruibile la frequentazione di questa zona, nell’autunno del 2009 il CAI ALMESE ha riallestito alcuni tracciati con soste, chiodi tradizionali e dadi, rendendoli sicuri e
piacevoli, in continuità con le altre vi (Accademica e Gervasutti) ancora molto frequentate e apprezzate.
La prima parte del Torrione offre tre possibilità:
• Lunghezza di destra
Una successione di salti appoggiati (1 chiodo alla partenza, II°) che dopo il secondo ripiano permette di accedere a sinistra alle altre due varianti o continuando diritto di superare un pilastrino (chiodo, IV°, 1 passo) e sostare sotto un altro torrione secondario non attrezzato. Da qui si può attraversare a sinistra e con scalata breve raggiungere la cengia, oppure continuare sul torrione a destra (sprotetto) sino al suo estinguimento sul sentiero Aldo Mari.
• Pilastrino centrale e spigolo
Dal secondo risalto di destra o dal bosco, per zolle erbose, si raggiunge un evidente pilastrino: lo si attacca sul fianco destro (1 chiodo, IV°), arrivati alla sua sommità alcuni passi più facili portano ad un evidente spigolo (1 chiodo e 1 dado, IV°-), da qui alla cengia, sosta a destra (25m).
• Paretina di sinistra
Si tratta di una paretina di roccia compatta a sinistra del pilastrino, offre una divertente arrampicata dal III° al IV°+ (1 dado e 3 chiodi) sino alla sosta a destra sulla cengia (25m).
Arrivati alla cengia ancora due possibilità:
• Prima possibilità
Subito sopra la sosta superare un breve strapiombo per una serie di lame (1 chiodo), traversare poco a sinistra e attaccare la parete leggermente incava (1 chiodo, IV°). Rocce ben articolate prima, fessurate poi portano alla sosta superiore (25m).
• Seconda possibilità
Si tratta del tiro chiave della via. Lasciare la sosta e percorrendo l’ampia cengia verso sinistra, trovare la linea di salita, evidente (freccia e 3 chiodi visibili). Una serie di lame porta sotto uno strapiombo (2 chiodi , V°/V°+). Qui traversare prima poco a destra per poi uscire a sinistra (1 chiodo con passaggio di VI). Affrontare una corta rampa poco a destra (1 chiodo), al di sopra della quale un diedro porta alla sosta (20m).
Dalla sosta superiore si superano con facilità alcuni massi intervallati da tracce di sentiero sino all’ultimo esile ed affilato crestino (1 chiodo, 1 dado, bolli rossi), che porta alla targa ricordo di Roberto Alotto.
Sopra il crestino il percorso non è più obbligato, si continua verso nord superando alcuni brevi massi
(bolli rossi) sino ad una formazione più alta, 10-12m sulla destra. Salirla (III°+/ IV°, no chiodi) o aggirarla sulla sinistra.
Subito sopra quest’ultimo salto traversare a destra (bolli rossi), per scendere brevemente alla base del Torrione Mediano della via Accademica. Presso un pino abbattuto dalle nevicate attaccare una placca a regle (1 chiodo, freccia vernice rossa), che si risale e si doppia a sinistra per raggiungere la base
di un camino formato da un’elegante lama staccata.
Salire il camino (1 chiodo, IV°) ed uscirne sfruttando la lama staccata, un breve muro porta al sommo del torrione (sosta con fettuccia da attrezzare su masso).
Questa lunghezza, evitabile con traccia di sentiero, conclude elegantemente la salita del settore ovest di Rocca Sella: il camino è stato dedicato a Renzo Richetto, alpinista e uomo indimenticabile.
Dal Torrione Mediano dell’Accademica si reperisce facilmente il sentiero che sbuca verso ovest dal canalone, da qui è possibile procedere sulla cresta Accademica o sul sentiero stesso sino alla sommità (15/30 min circa).
Discesa
Seguendo il sentiero del Canalone, facilmente al parcheggio (30 min circa).
- Cartografia:
- IGC n°2 Valli di Lanzo e Moncenisio
- Bibliografia:
- Depliant presso Cai Almese mercoledì sera dalle 21.00