La Cresta Accademica di Rocca Sella è una via facile e divertente dove le difficoltà più rilevanti sono evitabili e dove si incontrano spesso facili vie di fuga.
La via non è attrezzata (sono presenti solo alcuni chiodi piuttosto datati!).
Materiale consigliato: corda da 30 m, qualche nut e friend medi e piccoli, cordoni per assicurare sui numerosi spuntoni. La via si percorre tranquillamente con scarponcini leggeri, ma le scarpette da arrampicata possono risultare utili nel superamento dei punti chiave.
La difficoltà indicata è riferita al percorso integrale, comprensivo del superamento dei due torrioni più impegnativi. In caso di aggiramento di questi la difficoltà è PD.
Dalla frazione Comba imboccare l’ampia mulattiera in direzione nord. Al bivio con la cartina dei sentieri di Rocca Sella seguire le indicazioni per il sentiero “canalone” (bolli blu).
Usciti dal bosco si risale una pietraia con ampi tornanti, quando si entra in un canalone, seguire ora una traccia che porta in piano a sinistra alla base della cresta di sinistra (guardando verso l’alto del canale).
L’attacco della via Accademica è a destra della colonnina che ricorda Aldo Mari.
Il primo salto da superare è alto una trentina metri ed è ricco di appigli (II/II+). Vi sono 3 chiodi in questo tratto.
Il percorso non e’ fisso, ma prima o poi ci si ritrova a passare in un diedrino (II+) al termine del quale si trova un terrazzo e sulla sinistra una buona sosta su due chiodi , indicata da una freccia rossa.
Si supera poi un breve camino inclinato sulla sinistra e si esce su un altro terrazzino, oltre il quale, ci si porta alla base di una paretina sulla destra, alta circa 3 metri, leggermente strapiombante, che si supera grazie a buoni appigli (II).
Da lì ancora su terreno più facile e senza percorso fisso, si prosegue per grossi massi e salti (passi II/II+) si giunge alla base di un primo torrione rossastro percorso da una fessura verticale (Torrione San Pietro).
Il torrione si supera frontalmente, sfruttando la fessura ed i numerosi appigli circostanti (III/III+). Un vecchio chiodo consente un minimo di protezione (eventualmente passare un cordino dietro un sasso incastrato nella fessura o aggiungere un friend in una fessura orizzontale). In caso di ripiego il torrione è comunque aggirabile sulla sinistra, oppure scalabile appena a sx dello spigolo di sx per una ripida paretina (II+, 1 ch.).
Sulla sommità del gendarme alcuni massi accatastati offrono la possibilità di fare un’ottima sosta per il recupero del secondo. A questo punto si può affrontare il torrione successivo (Torrione Bernardo), che costituisce il punto chiave della via, con il passaggio più impegnativo (IV).
Approfittare di un chiodo ben visibile al centro del diedro che costituisce la faccia meridionale del torrione e poi piegare a sinistra con passo in leggero strapiombo e mediocri appigli, fino a guadagnare un primo terrazzino. Da lì si prosegue verso l’alto con un passo in aderenza (possibilità di proteggersi con cordini passati dietro a spuntoni e massi incastrati).
Anche questo torrione è comunque aggirabile sulla sinistra, per una cengia erbosa; al termine di questa (betulla) uno stretto camino sulla destra (II+, 1 ch. alla base) permette di raggiungere la sommità del gendarme.
Un breve risalto e si incrocia per la prima volta il sentiero “canalone”. Si prosegue verso il torrione successivo, che si attacca sulla destra.
Si traversa in diagonale verso sinistra, imboccando uno stretto ma breve camino (chiodo) al termine del quale sfruttando numerosi appigli si raggiunge facilmente la cima, sulla quale e’ possibile attrezzare una buona sosta sfruttando numerosi spuntoni.
Ancora un breve risalto, quindi per proseguire è necessario scendere una placca inclinata, sulla quale sono però presenti numerosi appoggi. Possibilità di assicurare a tre vecchi chiodi uniti con un cordino.
Al termine della placca, si incontra per la seconda volta il sentiero; ci si dirige alla base degli ultimi risalti rocciosi, attaccandoli sulla destra. Ancora senza percorso fisso e con semplice arrampicata (II, un passo di II+), si raggiunge in breve il piccolo piazzale della cappella posta pochi metri sotto la vetta.
Per toccare la vetta vera e propria, sormontata dalla statua della Madonna, scendere sulla sinistra e, dopo aver incontrato l’arrivo del sentiero “canalone” risalire verso il colletto da dove il sentiero prosegue verso il colle Arponetto. Una decina di metri prima del colletto piegare a destra e risalire il primo dei tre stretti e ripidi camini rocciosi adducenti alla cima (passo di II). E’ anche possibile, più brevemente ma con maggiori difficoltà (roccia molto levigata), salire direttamente dal colletto superando una paretina che porta direttamente all’antenna.