Utilizzando la seggiovia che da Staffal porta al Colle della Bettaforca, il dislivello si riduce a 958 m circa.
Il tratto finale per il rifugio si svolge su una crestina rocciosa a tratti esposta ma attrezzata con corde e scalini metallici. In presenza di neve piò essere utile assicurarsi. Utile il set da ferrata e imbrago per neofiti.
Dal parcheggio degli impianti si va in direzione N su di una sterrata di fianco ad alcuni condomini, si tralascia la strada che sale alla Bettaforca a sinistra e si prosegue fino ad un campo da tennis sul cui muro perimetrale si trova il primo segno giallo del percorso. Di qui si prosegue con una ripida rampa, un traverso su prati di fianco ad una baita (2006m – ATTENZIONE a non sbagliarsi ed andare a sinistra su un bel sentiero che si perde sotto le pareti), un specie di lungo guado di fianco ad una cascata fino ad un pianoro con delle prese d’acqua sul torrente. Si gira ora a sx e si sale di nuovo più ripidamente fino a raggiungere una serie di piani, alcuni con vecchie baite (2197m – 2290m – 2309m – 2364m) fino ad un ultimo pianoro (2800m ca) con un laghetto. Un’ultima salita e, al Passo inferiore della Bettolina (2912m), si incrocia il sentiero proveniente dalla Bettaforca che si segue con lunghi traversi fino a quando la cresta si restringe (Grande ometto – 3484m) ed è attrezzata con corde. Il rifugio si vede solo all’ultimo momento.
- Cartografia:
- L'Escursionista editore n. 8