L’anello per la Bocchetta del Lago è ovviamente facoltativo, anche perché allunga sensibilmente il tragitto (dal Coda alla Bocchetta si impiega circa 1h 30’) ma regala un percorso in ambiente molto selvaggio, da evitare però in caso di neve (ci sono dei tratti attrezzati con corrimano e corde fisse). In questo caso vanno aggiunti circa 150 m m di dislivello in salita
Bella escursione a quota media ma che offre nella parte alta belle vedute sulle montagne valdostante, come sulla Pianura Padana.Considerata l’esposizione molto soleggiata è preferibile effettuare l’escursione nelle mezze stagioni, anche per evitare le frequenti nebbie di calore che contraddistinguono la zona.
L’anello per la Bocchetta del Lago è ovviamente facoltativo, anche perché allunga sensibilmente il tragitto (dal Coda alla Bocchetta si impiega circa 1h 30’) ma regala un percorso in ambiente molto selvaggio, da evitare però in caso di neve (ci sono dei tratti attrezzati con corrimano e corde fisse).
Pochi metri prima del ponte sull’Elvo 950 m circa, in direzione da Oropa si indoividuano i cartelli indicatori in corrispondenza di una pista sterrata che si inoltra nel vallone solcato dal torrente, indicazioni (segnavia C3) per Rifugio Coda, Monte Mucrone e altri.
Si percorre la sterrata che misura circa 2 km in buona pendenza, passando poco sotto gli alpeggi Bossola e Raja di Graglia 1138 m e raggiunge il Ponte Cabrino 1250 m, passerella in ferro che permette di attraversare il torrente Elvo.
Il sentiero lascia sulla sx il bivio per il Colle della Lace (sentiero C2), raggiunge in leggera salita l’Alpe le Piane 1310 m (passando poco sotto); dopo circa 100 metri inizia a salire verso sx lasciando a dx il sentiero C4 che continua verso l’Alpe Tura e la Bocchetta del Lago (che eventualmente si percorrerà al ritorno
Si sale ora ripidamente nel rado bosco di faggi, passando nei pressi di una cabina idroelettrica 1420 m e poco prima di raggiungere l’Alpe Arcomune Inferiore 1568 m (che resta poco più sopra sulla sinistra). S iscende leggermente ad attraversare due ruscelli, dopodichè la salita riprende ripida e abbastanza faticosa per pascoli sino all’Alpe della Sella 1831 m. Qui una breve deviazione verso l’ometto posto sul Truc della Sella consente di godere di un notevole panorama sulla pianura biellese.
Si continua a monte dell’Alpeggio (i cartelli sono dietro) senza farsi trarre in inganno dalla traccia che prosegue a sinistra in piano. Si continua quindi sempre ripidamente tra erba e roccette ma su buon sentiero, finchè a 100 m dalla meta appare il Rifugio Coda 2280 m, raggiungibile con una serie di tornanti nel pendio erboso. Proseguendo sul retro del rifugio, seguendo l’ampio pendio, volendo si sale ancora una cinquantina di metri di dislivello e in poco tempo si raggiunge punta Sella 2313 m, piccola croce metallica.
Per la discesa, con tempo a disposizione e soprattutto voglia, è possibile compiere l’anello per la Bocchetta del Lago; il sentiero C11 indicato su un masso inizia proprio dal rifugio e si dirige in direzione nord tagliando a mezza costa il pendio, fino al bivio per il Colle Sella (visibile in alto, ma che si ignora); da qui inizia un tratto di discesa tortuosa e ripida, non consigliabile con neve, fino a sotto le propaggini della cresta del Mont Mars.Si riprende poi a salire a mezza costa sfruttando dei terrazzi erbosi e delle cengie rocciose, alcune delle quali attrezzate con corde fisse utili soprattutto in caso di neve. Il percorso diventa molto ondulato con un susseguirsi di saliscendi: nella prima parte il terreno è più aspro e si incontrano numerosi passaggi con corda fissa, in seguito diventa più agevole anche se non sempre scorrevole per le numerose pietraie (stabili e di grosse dimensioni) che si attraversano. In questa zona sotto le pendici del Monte Rosso si incontrano alcuni ruscelli dove rifornirsi di acqua.
Superata una conca, si riprende a salire gradualmente fino a raggiungere la Bocchetta del Lago, 2026 m alla base del Monte Mucrone.
Qui si deve individuare il segnavia (no cartelli) del sentiero C9 che scende nel valloncello sottostante; spesso non ci sono tracce quindi è bene ricercare i segnavia che sono però piuttosto sbiaditi (utile gps o applicazioni con mappe). Raggiunta una conca solcata da ruscelli ci si mantiene sul lato destro, alternando tratti semi pianeggianti ad altri in discesa più marcata. Si passa poi nei pressi di un bell’alpeggio ristrutturato, e poi si scende più marcatamente fino a raggiungere il torrente Elvo, entrando nel rado bosco. Da qui in breve si raggiunge l’Alpe le Piane, ricollegandosi al sentiero già percorso all’andata. Non resta che tornare al Ponte sull’Elvo.
- Cartografia:
- Valle Dora Baltea Canavesa n.02 1:20000 ed:MUedizioni