
Gita da spezzare su due giorni.
Primo giorno: lasciata l’auto a Villanova (m.1223), risalire la val Pellice fino alla conca del Pra. Attraversare l’intera conca, al termine della quale si attraversa il torrente su un ponte e ci si sposta sulla destra orografica della valle (a sinistra salendo). Seguire le indicazioni per il rifugio Granero. Il sentiero ben segnalato inizia a salire in un bosco rado, fino ad arrivare a Pian Sineive. Seguire ancora per il rifugio Granero, con il sentiero che si fà più ripido ma mai impegnativo. Si arriva al rifugio Granero (m.2377).
Secondo giorno: dal rifugio Granero si scende sul lago Lungo, si attaversa il lago e si risale lungo il sentiero ben marcato seguendo la sponda del lago. Dopo pochi metri si ha il primo bivio: a destra si prosegue per il passo Seillière, mentre a sinistra si segue per il passo Seillierino. Scegliere quest’ultima direzione e risalire in traverso sul versante abbastanza ripido. Dopo un primo tratto abbastanza ripido, si entra nel canale che poi porterà al passo. Qui la pendenza di attenua e si seguono le tracce bianco/rosse prima lungo il canale poi deviando sulla sinistra (destra orografica) per rocce e lastroni. A inizio stagione estiva si può trovare ancora neve a coprire i segni. Si arriva sotto il passo Seillierino (m. 2950 circa) che si raggiunge con un ultimo strappo più ripido (possibile presenza di neve anche a inizio estate). Superato il passo, si scende per circa 100 metri di dislivello sul versante francese (ripido, attenzione agli sfasciumi e a rocce mobili) fino a raggiungere il sentiero sottostante e qui si volta a sinistra (direzione est). Si raggiunge così il Buco di Viso (m. 2882), che si attraversa per passare di nuovo in Italia, in valle Po (attenzione ai periodi di apertura, il Buco di Viso rimane chiuso in stagione invernale e primaverile).
Seguire il sentiero di discesa verso Pian del Re fino a Pian Mait (m. 2700 circa), seguendo le indicazioni per Colle Armoine. A Pian Mait abbandonare il sentiero per il pian del Re e seguire per Colle Armoine. Si torna a salire per un primo tratto, poi di nuovo un lungo traverso con un passaggio delicato (presenti catene per facilitare il passaggio) e infine ancora qualche saliscendi.
Si giunge a Colle Armoine (m.2748), dove si abbandona valle Po per passare nella valle dei Carbonieri. Seguire qui il sentiero ben segnalato (ometti e segnali bianco/rossi) in direzione nord, incrociando dapprima il Lago Piena Sia (m. 2566) e poi il Lago Arbancie (m. 2451). continuando a scendere, si giunge ad un bivio. A destra si prosegue per il rifugio Barbara Lowrie, a sinistra si prende per il colle Manzol. Seguire quest’ultima direzione. Il sentiero si inoltra in una pietraia a grossi massi, poi s’inerpica sulla parete del monte Manzol. Il sentiero sempre più ripido giunge in prossimità del colle, dove si trovano due passaggi un po’ impegnativi (catene presenti per aiutarsi, un tratto un po’ esposto). Si giunge al colle Manzol (m. 2701) dove si riprende a scendere, seguendo il sentiero che riporta al rifugio Granero.
Dal rifugio Granero si riprende la strada fatta il primo giorno per giungere al parcheggio.
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