Verificare di volta in volta lo stato della labile traccia; evitare assolutamente in caso di pioggia, neve, gelo.
Dal parcheggio, subito prima delle baite, prendere il sentiero a destra che sale decisamente; giunti a circa 2030 metri (dopo mezzoretta) ci si imbatte in un recinto (provvisorio) per ovini, sorvegliato da cani maremmani: si può (via più breve) proseguire diritto raggiungendo in breve una canaletta per l’acqua, che si segue e poi, sempre su evidente sentiero, giungere ai 2350 metri circa del Clot du Vallon (pianoro), si attraversa il torrente portandosi sulla destra idrografica e a circa 2395 metri ci si ricongiunge con il sentiero (da destra) della seconda opzione. L’altra possibilità è quella di lasciare il recinto dell’ovile, piegando decisamente a destra e, sempre su ottimo sentiero, arrivare ai 2485 metri dei ruderi di una caserma (palina indicatrice) posta sotto Casses Blanches: si svolta a sinistra e, perdendo alcune decine di metri, si percorre una ex mulattiera militare in parte franata che solca la parete occidentale di Casses Blanches per giungere ai 2395 metri del bivio.
Una serie di tornanti porta lentamente in quota, per poi piegare decisamente a sinistra e raggiungere il tratto più ardito e suggestivo dell’itinerario; dopo essere transitati accanto alla lapide Tabarini (2690 metri) occorre superare il ripido Rio Secco (attenzione e prudenza) e poi alcuni tratti il cui superamento da lontano pare impossibile: la traccia diviene esile e stretta (massimo 30 cm) ma consente di proseguire, fino ad uscire al colle dell’Argentera (2796 metri), dove si spalanca la vista sull’alta val di Susa. Salendo a sinistra su sentiero sempre ben tracciato si perviene in breve alla prima piccola croce del Seguret (2926 metri) e in pochi minuti alla seconda, più bassa e più grande: panorama meritevole.
- Cartografia:
- IGC 25000