Dal divieto di accesso seguire fedelmente la ripida strada cementata fino alla località Foppa 1360 m. Seguire le indicazioni fino alle baite Michelini 1499 m, e poi sul sentiero ben segnato in direzione bivacchi Corti e Resnaghi. A quota 1580 m si lascia a sinistra il bivio per il bivacco Resnati. Proseguire su terreno articolato tra sassi, maloss, ruscelli, sali-scendi e tratti ripidi. Salendo ci si addentra in una zona selvaggia in cui si deve fare attenzione a non perdere i bolli bianco-rossi. Qualche staffa aiuta a superare delle facili placche. Verso la quota 1900 si traversa a sinistra su una brutta zona di pietroni infami ma ben bollati. Un altro punto di frane varie porta verso un colletto e poi attraversando in piano dei torrenti si arriva al bivacco Corti. Da qui si entra in zona selvaggia, poco frequentata e pericolosa. Seguire fedelmente i bolli giallo-rosso-bianco su terreno franoso, sassi, sabbia. A una morena scendere verso il ghiaccio a sinistra e salire a monte su terreno ripidissimo, meglio se innevato. Si arriva così quasi al passo di quota 2724 m, con la Motta della Pioda a destra. Prima del passo però si va a sinistra in piano e si entra in un altro pessimo canale franoso – bolli presenti – da salire per 20-30 m. Qui si deve scendere, sempre seguendo i bolli, traversando a sinistra su terreno ripido e probabilmente ghiacciato. Circa 25 m lineari prima delle catene che portano alla bocchetta di Scotes, ci si immette in parete. Qui l’esposizione è NO, ed è molto probabile ancorché sperabile che ci sia neve. Si sale dritti per dritti in vari canaletti, pendenza max 40°, con forse un punto a 45°. Se si è oltre si è fuori via. C’è un solo ometto a 50 m circa di dislivello dall’attacco. Ponendo attenzione massima ai sassi mobili, si arriva in cresta e con alcuni passi di primo grado, ecco la croce. Panorama ultrasonico, tra i migliori delle orobie. Discesa dallo stesso percorso