Dal Pian della Regina si sale al Rif. Zanotti. Dal rifugio si segue il sentiero per il colle del Rostagno quindi, dopo un pianoro erboso, si piega a dx e si imbocca la traccia che entra nella Comba di Schiantalà. Si percorre il sentiero segnalato che risale il vallone sul lato sinistro idrografico, passando sotto le Punte di Schiantalà. Superato il bivio per il Laghetto di Schiantalà, il sentierino piega a destra e s’inerpica per un ripido pendio detritico. Seguendo vecchi segnavia rossi e blu si entra in un canalino roccioso e, superando un tratto un po’ ostico (passi di II) si raggiunge la Forcella di Schiantalà, che si apre tra la Cima della Montagnetta Est e l’aguzza Punta Sud di Schiantalà.
Per salire la Punta Sud di Schiantalà dalla Forcella si sale prima sul filo di spigolo, poi a destra e infine sul lato ovest per fessure e blocchi (III e III+). Dalla sommità della Punta Sud (2905 m) si torna indietro di qualche metro sul percorso di salita, poi ci si cala in un ripido camino (II+) sul versante ovest, infine si va a prendere la cresta nord, che conduce in breve al colletto tra la Punta Sud e la Punta Centrale. E’ possibile fare una doppia (cordino con maillon poco sotto la cima).
Si attacca ora la cresta sud della Punta Centrale. Con un tiro di corda sul filo di cresta (II e III), si arriva ad un piccolo intaglio alla base di un tratto quasi verticale. Si supera direttamente una serie di placche verticali (III+, molto aereo ed elegante, ma con lame instabili) fino a sbucare su un terrazzino erboso. Salendo per rocce articolate a sinistra del filo di cresta (II-III) si arriva in cima alla Punta Centrale (2926 m). Si scende ora lungo la cresta nord fin dove diventa difficile, quindi si segue un canale roccioso sul versante ovest. Appena possibile lo si abbandona e di traversa verso nord; ritornati in cresta in pochi metri si giunge al colletto fra la punta Centrale e quella Nord. Si attacca ora la Punta Nord, salendo per roccia solida ed articolata di poco sul lato occidentale della cresta (II) Superato un tratto più ripido (III) si prosegue per rocce rotte fino sulla Punta Nord (2931 m).
Discesa: si segue la via normale che scende per cenge detritiche sul lato NO (ometti), poi senza traversare verso sud verso il colletto fra la punte centrale e la punta Nord, si piega verso nord-est per salti di rocce e detriti mobili. Arrivati su un ripiano di rocce ed erba si piega decisamente verso est e, aggirando vari salti di roccia, si giunge sul dosso a quota 2510 circa, dove si ritrova il sentiero percorso all’andata.
- Cartografia:
- IGC 1:25.000 n. 112
- Bibliografia:
- Parodi - Nelle Alpi del Sole