
La via Gogna è la prima è più logica della parete segue un'evidente fessura sinuosa che la incide ino ad una forcella a NE della vetta. La linea è punteggiata da numerose profonde spaccature tra cui un caminocunicolo di due lunghezze nel terzo superiore. La prima ripetizione in libera, ad opera di Diego Dho è del 2004. In quell'occasione sono state riviste le soste ed integrate le protezioni dei tratti più difficili.
Lo stato dell'attrezzatura in loco può essere dunque mutevole ma generalmente sicuro e sufficiente nei primi cinque tiri, assai meno in seguito.
Consigliabili il martello con una decina di chiodi vari, una serie di nut ed una di friends. Alcune nicchie e grotte profonde permettono il bivacco. Discesa in doppia possibile da S8 (vedi descrizione) sconsigliabile oltre.
L1+L2: Fessura diedro inizialmente obliqua a dx poi rimontare strapiombo e continuare a sx con un lungo traverso lungo la prosecuzione della fessura principale marcia ed erbosa. Sosta nella nicchia V+, 6b, 40m.
L3: Alzarsi sopra la sosta 2/3 m con zolle d’erba per riprendere la fessura fattasi di roccia discreta; trascurare una prima sosta per giungere alla seconda poco sopra (riattrezzata nel 2004). Sosta 3 m sotto l’evidente cespuglio. 6c poco continuo, 30 m.
L4: Superare il cespuglio tenendosi sulla sx, tornare a dx, quindi di nuovo a sx in corrispondenza del secondo arbusto; dritti poi nello stretto camino per uscire a sx e proseguire fino alla sosta. 6a+, 35 m.
L5: Scendere un metro verso sx, traversare nella stessa direzione 4 m per raggiungere l’ evidente speroncino che si supera tenendo la dx; proseguire nel diedro molto marcio, erboso e poco proteggibile per sostare sul grande spuntone sotto il muretto del tiro successivo. V+, 55 m.
L6: Con un passaggio breve ma atletico si arriva alla banchetta buona, raggiungibile altrimenti con una “piramide” o con un cliff (passaggio di 5 m improteggibile); innalzarsi quindi sulla placca leggermente abbattuta per raggiungere la nicchia già visibile dalla sosta, indi proseguire uscendo a dx; una sezione di roccia marcia molto impegnativa fisicamente e psicologicamente conduce all’ ingresso della grotta forata dove si sosta. 6c, 40 m.
L7: Entrare nella grotta arrampicando prima nel fondo per portarsi a sx e uscire quindi a dx (trascurare la scomoda sosta a chiodi); proseguire nel diedro erboso fino alla sosta successiva in prossimità del filetto di uno spit. V+, 50 m.
L8: Proseguire nel diedro leggermente a sx e raggiungere l’ ampio terrazzo (comodo bivacco). 6a+, 30 m.
L9: Per rocce molto marce prima, e zolle d’erba dopo, raggiungere l’ evidente pino mugo da lasciarsi sulla sx per continuare sul pendio erboso fino in sosta. V, 50 m.
L10: Dritti nel diedro 6 m per uscire a sx; continuare quindi sulla verticale e pervenire alla sosta. 6b, 40 m.
L11: Ribaltarsi alla dx dello speroncino limitrofo e continuare nel camino, intervallato da pancette erbose, che conduce sulla cresta delle Rocce Scarason. 6a, 50 m.
- Bibliografia:
- Montagne d'Oc, CAI-TCI Alpi lIguri
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