Da San Giacomo, superato il ponte, si segue la strada asfaltata con scorciatoie nel bosco che porta rapidamente alla ex casa di Caccia ora colonia estiva (fontana). Si continua a monte seguendo la carrareccia che si inoltra nel bosco, con alcuni tornanti evitabili con buone scorciatoie, sino ad uscire dal bosco ad un colletto che precede una lieve discesa nei pressi del Gias del Rasur, accedendo così alla lunga conca pascoliva del Pra del Rasour 1430 m. Quando termina la stradina, non oltrepassare il ponte ma proseguire a sinistra in salita (cartelli segnaletici per Colle e Lago Vej del Bouc) nei pressi dei ruderi del Gias del Vej del Bouc Sottano. Si entra in salita in una breve fascia boscosa che poi lascia spazio ad un panoramico percorso sempre con buona pendenza per prati, con una serie di tornanti e poi un lungo traverso sino a raggiungere un bivio nei pressi dell’emissario del lago (ancora non visibile). Se si prosegue dritti (scorciatoia) si cammina su un sentiero un po’ in disuso che sale parallelo al ruscello fino a raggiungere l’emissario dell lago (passerella su tronchi in legno da attraversare), se si segue invece il sentiero principale, un po’ più lungo, si entra nella conca del lago ma già più in alto a sinistra dello stesso (bellissimo scorcio panoramico). In entrambi i casi si prosegue lungo il sentiero sul lato orografico sinistro del vallone, superando alcune alcune svolte su terreno erboso per giungere al bivio per il Passo di Monte Carbonè a sinistra, che va ignorato. Si continua invece a mezza costa sul sentiero che ci condurrà al Colle del Vej del Bouc.
Si costeggia dall’alto il bellissimo lago, superando alcuni tratti franati (info 2018) ma privi di difficoltà. La zona con lo smottamento terroso più vasto è poco prima del dosso erboso che precede l’ultimo strappo per il colle. Il fronte franato è di circa 70 m lineari ma si passa senza problemi su terriccio. Un terzo breve tratto franato è appena prima del colle, e richiede un minimo di cautela vista la forte pendenza.
Si arriva così al colle Colle del Vej del Bouc 2620 m, nei pressi del quale vi è una piccola casermetta utile come riparo d’emergenza.
Scesi pochi metri sotto il colle sul versante opposto, si tralascia il sentiero che prosegue sul fondo del vallone diretto al Lago della Vaca-Colle del Sabbione, per proseguire a destra su una bella mulattiera militare a tratti lastricata, passando sotto le pendici della Cima di Vernasca. Si perdono circa 100 m di dislivello sino a raggiungere la costruzione del ricovero Vernasca (una parte ancora in buono stato è stata adibita a bivacco di fortuna). Si continua a monte della casermetta, individuando una traccia piuttosto marcata che con alcune svolte si snoda nella vasta pietraia. Si arriva così alla base della paretina detritica, che va risalita sempre seguendo la traccia, un po’ più scoscesa e parzialmente franata, fino a svalicare in cresta, che in realtà cresta non è ma una piccola valletta erbosa ormai a poca distanza della cima.
La cima è contraddistinta da due punte: la est 2705 m che è caratterizzata da un ometto di pietre su spianata erbosa, e la ovest (più alta) riconoscibile per un caratteristico torrione roccioso. Per raggiungerlo si attraversa una pietraia di grossi blocchi aggirandola sulla destra, sino ad arrivare alla base del torrione, che sul lato sud-ovest presenta alcuni gradini che permettono di salirvi, in cima è presente un cippo di confine.
La discesa si effettua dallo stesso percorso di salita (con la conseguente risalita di 100 m al Coll del Vej del Bouc), oppure in traversata su Trinità di Entracque oppure ancora compiendo un lungo anello per i laghi dell’Agnel, eventualmente sfruttando il bivacco Speranza al Lago della Vacca per spezzare la gita in due giorni.
- Cartografia:
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Fraternali 1:25000 n.15 Valle Gesso, Parco Naturale delle Alpi Marittime