A sud lo sguardo spazia fino al Monviso e l'Argentera .
Per la sua esposizione si pulisce presto dalla neve , ed è quindi un’ottima meta primaverile.
Si propone qui sia la salita diretta dall’Alpe dei Rat, un po’ noiosa su sterrata nella parte bassa,sia un lungo anello che, passando dalla Vaccherezza sale in questo solatio vallone fino alle Alpi Portia e raggiunge la nostra punta dalla cresta nord.
Da Prato del Rio, che merita una visita per ammirare tutte le numerosissime sculture presenti, proseguire per la sterrata fino ad un incrocio dove è presente il pilone Belvardo . Prendere la sterrata di destra che sale nel vallone verso il colle degli Astesiani con poca pendenza. Oppure salire direttamente da Prato del Rio per prati , tenendo alla propria destra il Truc Giulianera.
Come partenza alternativa si propone Dravugna a circa 1200 m di quota, percorrendo il sentiero-mulattiera (sentiero partigiano) che permette di aggirare il costone che divide Dravugna dal versante di Prato del Rio, e collegandosi a monte di quest’ultimo al percorso descritto.
Entrati nel vallone verso il colle degli Astesiani, continuare sulla sterrata, oppure tagliare i tornanti dove le pendenze dei prati lo consentono, fino all’Alpe dei Rat, un gruppo di baite crollate da tempo, ma stranamente servite da una linea elettrica. Da qui si ha davanti il pendio prativo della Sbaron che si sale direttamente, oppure su vaghe tracce sulla destra, senza alcuna difficoltà fino alla vetta, contrassegnata da una piccola croce metallica.
Variante di salita per Vaccherezza e Truc del Chiet :
Al pilone Belvardo voltare sulla sterrata di sinistra, indicazione Vaccherezza, fino a raggiungere questa frazione.
La strada prima scende leggermente e poi segue la curva di livello; si supera il vallone dei Caduti che sale a destra, e, in vista di Vaccherezza, si trova (a terra attualmente 26/5/2023) un cartello con l’indicazione “Sentieri della Memoria – Colle della Portia”. Si abbandona quindi la sterrata passando fra due case per prendere a destra un bel sentiero segnato con scarse tacche rosse che attraversa un tratto di bosco e poi con un lunghissimo traverso a mezza costa supera l’Alpe Barauda, visibile in basso a sinistra in mezzo ai prati. Qui si hanno due possibilità :
– proseguire e arrivare all’Alpe Portia Vecchio 1930 m che non si vede fino all’ultimo e da qui percorrere la sterrata verso est fino all’Alpe Chiet Grosso
– salire a destra per ripidi prati, trovando ogni tanto tracce di sentiero, fino a pervenire al crestone. Da qui piegare a sinistra su buon sentiero segnato con tacche bianco-rosse che percorre la cresta, raggiunge il Truc del Chiet 1989 m e poco dopo l’Alpe Chiet Grosso. Questo tratto è molto panoramico.
Da qui salire sul crestone che porta a destra alla punta Sbaron, già visibile, oppure tagliare per prati fino all’evidente punta. Per la discesa si percorre la cresta verso sud per l’itinerario principale
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 Bassa val di Susa e Val Sangone