Seguire le indicazioni per l’evidente palestra di roccia che si raggiunge guadando il torrente e aiutandosi con un paio di corde fisse e qualche staffa metallica. Mantenersi sul sentiero con bolli rossi e frecce che sale ripido nel bosco verso i settori superiori della palestra, incrocia in vari punti le costruzioni a secco della linea Cadorna e passa all’interno di una galleria scavata nella roccia, in alcuni punti ci si aiuta con corde fisse e staffe metalliche. La galleria è lunga circa 20 metri e in genere non serve la torcia frontale, utile la luce del telefonino per giornate grigie. Superate le costruzioni della linea Cadorna il sentiero diventa meno evidente e sale ripido nel bosco, segnato prima da ometti e poi da bolli bianchi. Si percorre un traverso che punta a Nord dal quale è ben visibile il fondovalle grazie alla minor presenza di vegetazione, visibili rocce montonate, placche lisce verso il basso, si passa vicino ad un rudere. Si giunge ad un canalone ripido e lo si risale per circa 200 metri di dislivello giungendo ad una selletta, bolli rossi sbiaditi e tracce di animali. Tenere bene a mente per il ritorno il punto in cui si imbocca il canale, cerchio bianco con punto rosso, per evitare di scendere troppo in basso o di abbandonarlo prima del dovuto. Dalla selletta raggiunta è evidente a sinistra la roccia del Sasso Grande che si raggiunge per comode tracce di sentiero attaccando il lato debole della struttura rocciosa sulla sinistra. In cima è presente una rudimentale Croce di Legno e si gode di un discreto panorama sulla Valle del Toce e sul Vallone del Nibbio segnato dall’imponete frana del Marzo 2005. Discesa per lo stesso percorso di salita.