Da San Maurizio, dopo un doveroso rifornimento di acqua buonissima alla fontana di fronte alla chiesetta, si scende a ritroso sulla strada di accesso per circa 100 m. dove sulla sinistra parte una stradina. Poco oltre diventa asfaltata e con due tornanti sale ad alcune case. Tornata sterrata e molto sconnessa la strada sale ripidissima compiendo altri tornanti, incrocia il sentiero proveniente da Prafiuret segnalato in rosso (ignorarlo) e termina confluendo in un bel sentiero ottimamente ripulito dai rovi. Qui iniziano i bolli blu e i fiori disegnati sulle pietre, pure in blu.
Dopo alcune svolte il sentiero si distende verso Est, attraversa un boschetto di abeti e transita a pochi metri dall’insignificante Rocca del Chiodetto (grande ometto sulla destra). Ora con una netta inversione di marcia compie un lungo traverso verso Ovest e sale ad una selletta verde appena fuori dal bosco, m.1650.
Da qui vediamo (senso di marcia) a sinistra la rocciosa quota 1800, al centro una casetta in legno-rifugio privato e i pendii pascolivi che adducono al monte Prapian, a destra il m. Sapea.
Abbandonato il sentiero si sale per 50 m. su erba e rocce affioranti, ci si trova davanti un saltino roccioso che si scala (10 m. – F) oppure lo si aggira lato Sud perdendo un po’ di metri. Al di sopra del saltino si mantiene il filo di cresta o poco sotto attraversando un boschetto di faggi e pervenendo alla panoramica vetta (ometto).
- Cartografia:
- IGC n.7 - valli Grana, Maira, Stura 1:50000