Anello escursionistico che consente di mettere in comunicazione nel modo più semplice i suggestivi valloni della Legna e di Vercoche tributari della Valle di Champorcher. Lungo il percorso si possono ammirare numerosi laghi: Chlletto nel vallone della Legna, Santanel sul versante Piamprato, Molera, Piana e Vercoche nel vallone omonimo.
Tenere presente che gran parte del percorso, ovvero nel tratto tra il Lago Chlletto - Punta Santanel - Lago Santanel e poi tutto il ritorno fino al Lago Vercoche si svolgono in totale assenza di tracce, sentieri e persino ometti. Necessita quindi di ottima visibilità.
Non si incontrano fonti o sorgenti d'acqua "sicure" seppur non manchino ruscelli.
Utilissime le tracce gps presenti.
Raggiunto Hone si prosegue per la Valle di Champorcher, poco prima del capoluogo una deviazione a sinistra per Outre l'Eve - Valle della Legna. Breve discesa e dopo poche centinaia di metri si arriva a Outre l'Eve, ampio posteggio all'inizio dei sentieri, prima del piccolo borgo.
Da Outre l’Eve si imbocca la mulattiera lastricata per il Vallone della Legna seguendo i vari sentieri tra cui Alta Via n.2, e sentieri n.4-4E 4F, in buona pendenza ma non eccessiva nel bosco, sul versante destro del torrente du Bois. Dopo aver toccato alcuni ruderi e trascurato a sinistra il sentiero 4A per il Col Boset si continua sul sentiero principale fino ai pascoli che precedono l’Alpe Ourty 1525 m, dove a destra si nota il sentiero del Vallone di Vercoche che si percorrerà al ritorno.
Si prosegue in basso rispetto all’alpeggio raggiungendo il ponte in legno che permette di passare sulla sponda opposta del vallone, riprendendo subito a salire (sentieri 4 4E AV2), entrando nella vera e propria Valle della Legna o dell’Allegne.
Si riprende a salire per pascoli in direzione del bosco soprastante dove il sentiero torna evidente. Superato un pianetto dominato da un blocco roccioso alto una trentina di metri, si esce al grande pianoro delle Case Vecchie 1827 m.
Qui si abbandona la traccia per il Monte Marzo a sinistra e si riattraversa a destra il torrente della Legna su di una passerella in legno, indicazioni per il sentiero 4E. Si prosegue per un tratto lungo la sponda sinistra orografica del pianoro e quindi si riprende a salire seguendo il sentiero abbastanza evidente seppur decisamente poco curato e frequentato. Si sale per un lungo tratto nel rado bosco in forte pendenza fino a scorgere l’insieme di costruzioni che costituiscono l’Alpe Perosa o Peirosa 2174 m recentemente ristrutturate.
Si passa ai piedi delle baite continuando sulla evidente mulattiera a mezza costa verso ovest, puntando ad un pilone votivo già visibile da lontano nei pressi dell’Alpe Chilet. Qui si traversa a sinistra perdendo leggermente quota per prati, sino a raggiungere la bella conca del Lago di Chiletto 2322 m.
Ora per salire al Monte Santanel occorre abbandonare la traccia che prosegue verso il Colle Santanel, ma si costeggia dall’alto il lago verso destra, salendo per balze erbose a destra che consentono di aggirare una specie di bastionata di rocce ed erba; una volta giunti sull’altopiano superiore, ai piedi del Monte Santanel, si traversa verso sinistra alzandosi progressivamente di quota, puntando ad un canalino abbastanza marcato che culmina di poco a sinistra rispetto alla cima (che è la più alta sulla destra dell’anfiteatro). Raggiunta la base del canalino lo si risale senza particolari difficoltà dapprima su erba e terriccio, raggiungendo poi una zona con più rocce; qui conviene spostarsi verso destra sfruttando le zone più erbose, sino a sbucare sul crestone (che dal lato Soana è un pendio erboso) che in pochi minuti con poca fatica porta sulla cima 2722 m, ometto e triangolo del Cai Rivarolo.
Per scendere al Lago Santanel, non si troveranno tracce se non qualche sporadico ometto; si scende in direzione sud per i facili prati stando al margine destro di una pietraia; quando il pendio spiana occorre spostarsi decisamente a sinistra sul pendio, individuando l’unico punto di accesso che permette di scendere ai pendii inferiori; il passaggio è semplice ma non di facilissima individuazione, si tratta di un solco abbastanza profondo tra zolle erbose abbastanza ripide. Superato questo breve tratto il terreno diventa più agevole e traversando sempre verso sinistra si arriva a bordo lago Santanel 2358 m.
A questo punto si hanno due opzioni:
1. (più breve) dal lago seguire una vaga traccia che traversa verso il Monte Facciabella ad est per poi incunearsi nel vallone di salita al Colle Santanel 2463 m. dal quale si scende portandosi al Lago di Chiletto.
2. continuare l’anello come da itinerario (percorso più lungo e un po’ accidentato)
Dal Lago Santanel si continua seguendo un vago sentiero in direzione ovest che lo costeggia, iniziando una lieve salita fra dossi erbosi e un ruscello; una volta giunti su un ripiano erboso si imbocca l’evidente valletta di destra, in direzione del colletto (Colle Santana 2645 m) posto a destra del Monte Nero e riconoscibile per la presenza di un traliccio dell’alta tensione.
Si sale liberamente per prati e poi per detriti nel finale, fino alla depressione 2645 m. Qui ha origine, sul versante valdostano, il lungo Vallone di Veroche. Si scende un primo tratto per sfasciumi e pietrame (attenzione a mantenersi a sinistra per evitare delle balze rocciose, possibile incontrare nevai ripidi a inizio stagione); scesi il primo tratto più ripido si inizia a scendere più dolcemente seguendo l’andamento del vallone, per ridenti praterie inframmezzate da affioramenti rocciosi, ci si porta nel valloncello sottostante la cresta che dal Monte Santanel scende con direzione nord a dividere i valloni della Legna e di Vercoche. Seguendo detto valloncello si giunge al lago Molera 2305 m (unico fra quelli che si incontrano lungo il percorso di discesa che non sia chiuso da uno sbarramento artificiale). Attraversato l’immissario, si scavalca il dosso che costituisce la sponda sinistra orografica del lago guadagnando in breve la traccia di sentiero che dal rifugio dei Pescatori sale al Colle Larissa.
Per detto sentiero, che da ultimo percorre il dosso che separa i laghi Piana 2260 m e di Vercoche 2216 m offrendo suggestive viste su entrambe, si perviene al succitato rifugio dei Pescatori al lago Vercoche (che in realtà altro non è se non una porzione di una costruzione dell’ Enel ed è sempre aperto anche se un po’ squallido). Da qui si costeggia tutta la sponda settentrionale del lago.
Dall’estremità occidentale di questo, il sentiero si abbassa deciso nel vallone di Vercoche (la diramazione che prosegue in piano verso ovest conduce agli impianti di Chardonney); porre attenzione al bivio non molto visibile e non segnalato (sarebbe il 4F). La traccia in marcata discesa, seppur un po’ accidentata si mantiene sempre abbastanza evidente, dopo un primo tratto più ripido conduce nel bosco dove si alternano alcuni bei pianori tra i larici a delle radure erbose. Si giunge infine all’immenso pianoro dell’ Alpe Vercoche 1879 m. Tenendo alla propria sinistra il torrente, si percorre il pianoro e, raggiuntone l’estremo settentrionale, si attraversa il torrente su di una passerella in legno.
Lungo il sentiero che si abbassa progressivamente sul fianco sinistro orografico del vallone si perviene all’Alpe Ourty, appena oltre la quale si giunge al bivio per il vallone della Legna dove si ritrova il sentiero già percorso in salita. Per esso si rientra ad Outre-L’eve.
Variante: si può anche effettuare l’anello dei due valloni escludendo la salita alla Punta Santanel, seguendo il sentiero 4E che dal Lago di Chiletto sale al Colle Santanel, quindi discesa al Lago Santanel e da qui come da relazione.
- Cartografia:
- L'Escursionista 1:25000 - n.11 Valle di Champorcher
- Bibliografia:
- Guida CAI-TCI Emilius-Rosa dei Banchi