Rischi di cadute di pietre importanti, scegliere bene le condizioni (parte inferiore secca, parte superiore innevata).
Pochi chiodi in via (5 su 1000 metri), materiale utile: 1 serie di friends fino a 3, doppi da blu a viola; qualche chiodo (lame, universali, 1 U), martello; 3 viti da ghiaccio; una piccola scelta di nut.
La discesa passa per la vetta. Ritirata estremamente difficile.
La via è descritta piuttosto bene nella bibliografia, presento solo la linea generale.
Attacco una trentina di metri dalla Raie de Fesses; per placche si raggiunge un masso staccato; poi verso sinistra con alcuni passaggi strampiombanti (IV+); a destra per cenge poco marcate per raggiungere la cresta secondaria, che delimita la faccia sinistra del grande dietro svasato. Si prosegue nel diedrone sulla faccia sinistra del diedro (roccia solita, bella arrampicata). Si passa una cengia, diedro di 40 m. Poi seguire ancora la rampa, terrazza ai piedi di un terrazzo alla base di risalto giallastro verticale (4-6 ore).
Salire 10 metri in diedro a destra di risalto, traverso a sinistra di 8 metri (V+/6a), poi salire a cengetta spiovente (V+); ancora a sinistra, camino di blocchi. Cresta a sinistra di placche nere, fino a piccolo risalto strapiombante. Traverso di 50 metri per fessura orizzontale marcia (IV), delicato ed esposto. Poi andare verso strapiombo con cascatella, proseguire o nell’acqua o placche fessurate verso sinistra (1 chiodo). Traverso a destra frangia di strapiombi, placche ghiacciate. Attraversare neve per trovarsi a prima banchetta nevosa della parte superiore della parete (4-6 ore).
Seguire una cengia a sinistra. Si arriva ai piedi di una corgia, a sinistra di un grande sperone. L’uscita diretta entra nella gorgia; l’uscita che sta diventando classica prosegue verso i nevai (roccia rotta), due tiri su misto con ramponi ed un traverso su ghiaccio per andare a prendere la cresta a destra del nevaio.
La cresta si segue sul filo, un primo risalto rossastro si passa a sinistra per un canalino; poi ancora un po’ a sinistra, si prosegue poi sul filo; ad un certo punto (chiodo + cuneo legno) salire 5 metri filo, andare a destra del filo (cengia) e salire fessura duretta e che si sgrana un po’. Poi sul filo, ultimo passaggio in fessura-diedro (chiodo a destra, ma poi meglio tornare a sinistra) (4h)
Discesa: la discesa per la via normale è sconsigliata (sfasciumosa, disarrampicata e doppie pericolose), conviene seguire la cresta S per andare alla Breche superieure de Sialouze (la fine della traversata di Sialouze) (facile, AD-, 2 doppie) e poi scendere 5 doppie ben attrezzate (tutte tendenti a sx faccia alla parete). Poi ghiacciaio pianeggiante fino a bosse de Sialouze (legarsi!!! crepacci), quindi sentiero fino a rif. du Pelvoux (4-5 ore punta-rifugio).
- Bibliografia:
- Labande vol. II - Cambon Oisans Nouveau Oisans Sauvage - camptocamp.org
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