I blocchi sono tutti alti mediamente 4 metri e in alcuni casi le uscite sono abbastanza ostiche quindi bisogna portare sempre la spazzola e molta magnesite.
L'atterraggio è in piano, ma su sassi quindi il crash pad ed un paratore sono fortemente consigliati.
Il maggior problema è dato dalla portata del Sangone. Il fiume è attraversabile dalla tarda primavera a metà autunno e subito prima del disgelo primaverile. All'arrivo della prima calura estiva la vicinanza del fiume è un vero toccasana. Qualche insetto c'è, ma il mondo non è perfetto.
Parcheggiare in un piccolo spiazzo proprio all'ultima curvetta a destra, prima del pratone.
Dalla strada il masso si vede bene, sulla sinistra pochi metri prima del parcheggio.
Costeggiare il canale sul pratone e attraversarlo in prossimità del fiume su di una piccola passerella. Tornare a valle per circa 100 metri seguendo il letto del fiume. Il masso è enorme e ben visibile, impossibile sbagliare.
I blocchi sono mediamente carini e bisogna sentire bene il grip sotto le mani!!
“Non c’è aderenza” 6a, è uno spigolo con piedi inesistenti ed un ostico primo movimento. “La dulfer” 5, è uno splendido blocco che segue una fessura verticale cieca; facile, ma da non sottovalutare, l’uscita è su grosse prese.
“Strizzalippa” 6a+, è un blocco in traverso dove il difficile è tenere la mano sinistra sullo svaso. A volte è da pulire bene.
“Sfondati la schiena” 6b, è uno strano blocco che va a prendere un piattone liscio in uscita. I corti potrebbero non gradire tanto!
“Scivolosello” 6b/c, è forse il blocco più bello. Il duro è nell’uscita su svasi scivolosi e righelle quasi inesistenti.