Adatto alla stagione autunnale ma è preferibile in assenza di neve nella fascia rocciosa.
Seguendo l’evidente sentiero che parte dalla strada per Pian Marchisio si transita sotto la parete Est del Cars con un diagonale ascendente, si oltrepassa una breve faggeta, poi un gias e si giunge al vecchio Rifgio Sandro Comino (non gestito; dedicato al grande alpinista Sandro Comino).
Risalire i pratoni soprastanti per tracce di sentiero fin sulla dorsale, raggiungendo il Casino del Cars (palina e pilone di pietre). Da qui seguire la dorsale sulla propria sx. Rimontare un pendio di roccette ed erba sino a trovarsi nuovamente su un tratto prativo pianeggiante, da cui, oltre al panorama circostante, già si scorgono le due croci situate poco sotto la Cima Cars sul versante Ellero. Attraversare il pianoro al cui termine occorre deviare sulla propria sx per imboccare una conca poi nuovamente sulla sx fino a trovarsi sulla spalla erbosa che conduce prima alle due croci e poi alla Cima Cars 2217 m, delimitata da una lama di roccia.
A questo punto si deve scendere al sottostante ed evidente Colle Serpentera e si hanno due possibilità:
1 Per ampi prati si scende verso ovest nei pressi del Colletto Pellerina. Da qui proseguire verso sinistra in direzione del Gias Madonna salvo poi abbandonare la traccia per salire alla meglio per prati fino al colle (questo è il percorso più lungo).
2 Si scende direttamente il pendio erboso sud di Cima Cars, cercando di individuare il percorso migliore che si mantiene poco a sinistra (spalle a monte) rispetto alla verticale della cima. Comunque man mano scendendo si vede la parte restante del ripido pendio, con al centro una venatura rocciosa.
Raggiunto il colle Serpentera si prosegue lungo la dorsale, raggiungendo in breve tempo l’arrotondata e poco marcata Cima della Madonna 2099 m.
Si scende al vicinissimo colletto sottostante dove inizia la parte rocciosa e più impegnativa della traversata (F).
Si percorre la cresta, seguendo le tracce e prestando attenzione ai passaggi esposti per aggirare ora da un lato ora dall’altro le maggiori asperità. Si incontra anche un tratto attrezzato con scalette metalliche.
Terminata la parte rocciosa, che è comunque relativamente breve, si riprende a salire più agevolmente il crestone verso la Cima San Lorenzo 2305 m che si tocca senza più ostacoli di rilievo.
Volendo evitare la parte rocciosa, dal colletto oltre Cima della Madonna è possibile scendere il pendio verso la Valle Pesio, puntando ad una conca sottostante. Dopo aver perso poco meno di 100 m di dislivello, si incrocia una traccia abbastanza marcata (con erba alta poco visibile) che riprende a salire verso sud, compiendo un mezza costa ascendente che aggira dal basso i torrioncini dela cresta.
Più avanti la traccia inizia a perdersi, ed occorre volgere decisamente a sinistra per risalire una specie di canalone erboso con cespugli di rododendri, puntando ad un evidente selletta che si trova oltre la parte rocciosa della cresta. Ora si percorre il facile crestone per la Cima San Lorenzo.
Da Cima San Lorenzo si prosegue dolcemente sul sempre elementare crestone, dapprima erboso, poi con alcuni affioramenti rocciosi comodamente aggirabili raggiungendo poi il pendio terminale che porta in sulla Cima nord di Serpentera 2358 m.
Da questa è possibile toccare le altre due elevazioni di Serpentera (cima centrale o Rocche de Gaudioline 2344 m e la cima meridionale 2344 m). Si scende seguendo uno dei vari sentieri in direzione dell’altopiano con il Lago delle Moie al centro, districandosi sul pendio di natura carsica.
Raggiunto il lago, con un piccolo edificio del pastore, si risale brevemente al Colletto delle Rocche di Serpentera a circa 2200 m (con una breve deviazione si possono toccare anche le vicine Rocche di Serpentera 2239 m) per iniziare la discesa nel valloncello sottostante, che si insinua tra le rocche di Serpentera a destra e le pendici di Cima San Lorenzo a sinistra. Il buon sentiero a quota 1800 m intercetta una stradina sterrata, che seguita in discesa conduce alla strada principale della valle Ellero poco a valle della Porta di Pian Marchisio. Non resta che seguire la strada in discesa fino a tornare all’auto, poco meno di 2 km.
- Cartografia:
- carta IGC n.8 Alpi Marittime e Liguri
- Bibliografia:
- "Scalate facili e sentieri difficili" di Andrea Parodi e Andrea Costa,ed.Andrea Parodi