Vista la quota non elevata, è particolarmente indicata nel periodo in cui la neve non permette di raggiungere altitudini superiori; non va tuttavia considerata un ripiego, sia perché richiede un po’ d’impegno sia perché ripaga con un paesaggio davvero notevole.
Se si è parcheggiato sulla Via Bagneri, percorrere a ritroso la Via Bagneri verso il centro abitato e al bivio risalire, svoltando a sinistra, la via Ambrosetti e quindi la Via Basilio Bona fino ad incrociare la Via Vercellone, dove si trovano e si seguono le indicazioni per Prera e S. Grato.
Passato il ponte su un rivolo si può risalire un sentiero alla destra evitando così il tornante sull’asfalto. Arrivati al bivio Prera-S.Grato prendere il ramo per Prera (son presenti anche indicazioni per La Trappa); si passano prima il rifugio Nel Bosco di Alice quindi le case di Prera e il bivio per il Canyoning dell’Infernone (indicazioni), dove si incrociano anche la Roggia Molinaria (poster esplicativo) e la strada per Sparone. Al bivio successivo per La Trappa ignorare il sentiero C1a (a destra) proseguendo invece diritto su quello che sarebbe il C3 anche se non vi sono indicazioni. In falsopiano e con il torrente Elvo sempre alla propria sinistra si attraversano 3 ponti, passato il terzo svoltare immediatamente a destra (il ramo a sinistra in discesa, senza indicazioni, è il C1 che risale al Tracciolino e poi alle Salvine) e prima su sentiero poi per pista sterrata si arriva al Tracciolino. La pista sterrata prosegue sul lato opposto sempre come C3 (indicazioni), superando il bivio con il C19 per il Mucrone (scritta su masso, molto poco visibile specie con l’erba alta), l’alpe Bossole (praticamente nascosta dagli alberi) e l’alpe Raja di Graglia, dopo la quale si trova – individuato da scritta su masso e da targhetta bianco/rossa) il bivio per Gnum, sentiero C31b.
Scendere al sottostante Ponte Gnum (attenzione alla vegetazione che invade il sentiero), attraversare l’Elvo e risalire sul lato opposto nella macchia di arbusti; si arriva ad un bivio (segnalato) dove si incrocia il sentiero C31 che porta al Ponte Cabrin per ricongiungersi col C3: stare sul ramo di sinistra che, dopo un paio di tornanti, escd su terreno scoperto agli alpeggi di Gnum. Qui con fatica occorre ritrovare, a ovest degli alpeggi, il sentiero C31 che risale il pendio, attraversa due canaloni e sbuca su un ripiano erboso molto panoramico contraddistinto da un lunghissimo muretto a secco. Seguendo la direzione del muretto a secco salire ancora il pendio di arbusti e rododendri (traccia di sentiero, segnato in nero sulla carta MU) arrivando all’alpeggio di Boretto Secondo; da questo per evidente sentiero scendere sall’alpeggio di Boretto primo e quindi, dopo l’attraversamento di un canalone, a Steveglio. Scendere lungo la strada sterrata fino ad incontrare il bivio con il C64, lungo il quale si scende alle Salvine. Arrivati alla sterrata, seguirla fino a sbucare sul Tracciolino; qui svoltare a sinistra fino al bivio per Bagneri dove (indicazioni) si scende alla Madonna dal Piümin, quindi alla chiesa e sulla strada asfaltata, che va seguita (tagliando eventualmente su sentiero un tornante) fino alle case di Castagnej. Passate queste, si ritrova (sinistra) il paletto con le indicazioni GTB che portano al Ponte Ambrosetti dal quale, attraversato l’Elvo, si risale sulla Via Bagneri ritornando al punto di partenza.
- Cartografia:
- Carta della Dora Baltea Canavesana, Scala 1:20000, MU Edizioni