Propongo un anello che allunga un po il giro, ma che inevitabilmente comporta un rimanere di più sulle piste da sci e vicini agli impianti fino alla Cima di Sistron. Nel caso non piacesse, si può andare avanti e indietro sullo stesso itinerario del ritorno, così la presenza degli impianti è veramente molto limitata alla parte iniziale.
Lasciatoci alle spalle il grosso complesso di Isola 2000, ci si dirige verso la piscina e i campi da tennis, per andare ad attraversare il ponte in ferro, poco oltre si vede la palina 81 che segna il percorso. Non andare a sinistra come indica la palina, ma andare a destra seguendo la pista da sci e la sterrata, puntando la Baisse de la Cabane a m.2315, passando sotto alla cabinavia. Giunti alla Bassa de La Cabane, si passa sull’altro versante, si vede la Cime de Sistron m.2603, la nostra prima meta, la si riconosce perchè in cima vi è l’arrivo di una seggiovia. Il Mont Saint Sauveur non si vede perchè rimane nascosto dalla Tete de Pignals.
Seguendo la pista da sci si scende leggermente verso occidente, fino ad andare a prendere la strada sterrata/pista che andando a passare sotto il versante nord della Cretes de Pignals, va fino in cima alla Cime de Sistron m. 2603, arrivo seggiovia e dove troviamo il segnavia giallo, vediamo alla nostra sinistra la nostra meta il Mont Saint Sauveur col suo complesso fortificato. Qui si apre il panorama che spazia dal Mont Mounier, agli Ecrins, al Viso. Sul crinale passa un sentiero che va alla Cima di Merlier ed in seguito alla Cima de Las Menas. Noi torniamo sui nostri passi fino al colletto subito sotto alla cima, dove c’è un ometto, e da li seguiamo il sentiero col segnavia giallo che ci porta sul crinale verso il Mont Saint Sauveur. Si giunge alla palina 89 alla Baisse du Saint Sauveur m.2508, dove arriva il vecchio sentiero militare che seguiremo al ritorno, proseguiamo in salita su sentiero che in questo tratto va a sparire ogni tanto. Da qua in poi è forte la presenza di vestigia militari: reticolati e paletti a coda di porco, postazioni campali detti Nas, scavi per bunker non ultimati, numerosi bunker, e casermette, alcuni pericolanti ed altri che è possibile visitare con le dovute cautele. La vecchia rete sentieristica militare è ormai franata e scomparsa in più punti, anche la casermetta in cima sta franando a valle e si sono già spaccati i muri. La casermetta sotto è in uno stato migliore ma il sentiero per arrivarvi è malconcio e franato in alcuni punti. Seguendo il vecchio e malconcio sentiero, si arriva sul crinale nei pressi di grossi scavi e mucchi di pietrame, ora il sentiero prosegue sul crinale toccando un primo bunker (Opera 17) che è chiuso, per poi proseguire ed arrivare sulla cima del Mont Saint Sauveur m.2711, ometto e i due imponenti blocchi dell’Opera 18 che era posizionata proprio sulla sommità del monte. A sinistra, poco sotto la vetta, si vede la casermetta che si sta staccando dalla montagna, alcuni Nas ed i resti di vecchie caserme ormai in rovina e quasi completamente crollati. Volendo si può proseguire sul crinale verso sud, passando tra i due mastodontici blocchi posti sulla cima, e tenendo il crinale, più agevole del vecchio sentiero sul fianco della montagna, arrivare alle altre due opere la 18 Bis e la 18 Ter che facevano parte del Caposaldo San Salvatore, in Italiano perchè qui era Italia…. Le Opere sono aperte, come le casermette, ma per visitarle occorre una pila ed essere molto prudenti.
Ora non rimane che tornare indietro sul percorso dell’andata fino alla palina 89 e scendere a destra col vecchio sentiero militare che ora è bello ed agevole. Dopo poco se si vuole si può fare una breve deviazione a destra alla casermetta, ma attenzione che il sentiero è franato in alcuni punti, EE.
Col sentiero si attraversa ad arco tutto il selvaggio e pietroso anfiteatro tra il Mont Saint Sauveur e la Tete de Pignals,fronte del rock glacier. Si prosegue lungo il vecchio sentiero il militare che taglia tutto il versante nord/ovest della Tete de Pignals e si va a finire al Col De La Vallette m.2356, palina, arrivo di seggiovia e bunker sul colle. Con la pista si torna in breve alla Baisse de La Cabane e per il percorso di salita si ritorna ad Isola 2000.
- Cartografia:
- Cartina IGN 1:25.000 3640 ET Isola