Utili i coltelli e i ramponi.
Gita di "scoperta", articolata e molto interessante, la traccia è solitamente da battere ma facilmente si trova neve polverosa con scarsi percoli di valanghe.
Panorami grandiosi ed inconsueti.
Evitare di attraversare i laghi ghiacciati perché estremamente pericoloso.
Dal parcheggio sulla strada attraversare il ponte e prendere una traccia sulla sinistra che costeggia il Vatterfjordpollen tra le basse betulle. Dopo circa due km pianeggianti si inizia a salire, sempre nella boschina. Tagliare leggermente verso sinistra per poi ritornare sulla destra dove finalmente finiscono le piante (quota 150 m circa). Di qui risalire i pianori in direzione nord-ovest senza percorso obbligato. Circa a quota 500 m spostarsi verso la cresta a sinistra (ovest) che si raggiunge con un pezzetto ripido (coltelli utili, 650 m circa). Da qui risalire la cresta in direzione nord e poi traversare verso destra per raggiugere la vetta (803 m) ed il caratteristico ometto di pietre.
Dal colle sotto la cima facilmente si può trovare la neve molto dura e potrebbero servire i ramponi: l’arrivo sulla cresta finale potrebbe essere ostacolato da cornici di neve anche pronunciate. La cima isolata e sormontata da un grosso cippo di pietre è esposta ai quattro venti.
Discesa: lungo l’itinerario di salita, esaltanti pendii con vista sul mare, se direttamente con gli sci dalla vetta con neve dura una cinquantina di metri di divertente adrenalina.
In alternativa, dalla cresta di puo’ scendere la parete sud, bel pendio regolare di 500 metri tornando poi alla traccia di partenza con un lungo percorso pianeggiante costeggiante il lago Nervatnet.