L’escursione può anche essere l’occasione per raggiungere il Rifugio Deffeyes lungo percorsi alternativi; quella qui descritta è ad anello, su sentieri poco affollati e forse anche poco conosciuti, con salita dal Pian de la Liere costeggiando il torrente Rutor e ritorno dalla Comba Sorda, con il sentiero sistemato recentemente.
Da La Thuile (1442 m) raggiungere La Joux (1646 m) lungo il percorso dell’Alta Via 2; al parcheggio del bar prendere la sterrata (palina segnavia) che attraversa un corso d’acqua, entra nel bosco ed attraversa il torrente Rutor su un ponte di tavole; si prosegue, adesso su sentiero, costeggiando la prima cascata, poi la baita di Parcet, poi passando la seconda e la terza cascata; dopo questa si arriva ad un bivio (palina segnavia) dove bisogna prendere e seguire il sentiero n. 8 per i Laghi di Bella Comba; questo aggira un costone, si affaccia sul corso del torrente Rutor e si abbassa sin quasi al corso d’acqua. Senza attraversare il torrente seguire il sentiero, sempre visibile, raggiungendo di nuovo, dopo un breve tratto quasi in piano, il corso del torrente, che poi si costeggia in salita seguendo la traccia degli ometti; si arriva prima al bivio con il sentiero per i laghi di Bella Comba, poi al Lago del Rutor (o dei Seracs) dal quale, costeggiando l’emissario del Lago Inferiore, si arriva alla Cappella di Santa Margherita ed infine al Rifugio Deffeyes (2500 m). Dal Rifugio prendere il sentiero n. 16 per il Passo di Planaval; arrivati ad una palina segnavia (ingannevole, visto che non porta più i cartelli gialli) ignorare il bivio e proseguire invece sempre per il Passo di Planaval. Si costeggia prima, a distanza ma ben visibile, il Lago Verde; superato questo si arriva in breve a fiancheggiare il Lago dans la Roche e, salendo ancora leggermente, ai piedi del ghiacciaio del Rutor. Lasciare il sentiero per il Passo di Planaval e, curvando verso destra ed ora senza percorso definito, proseguire sempre al piede del ghiacciaio fino alla conca in cui si trova il Lago Superiore (2584 m). Adesso si ritrova nuovamente, ben visibile, il sentiero che va seguito fino ai laghi glaciali dai quali origina il torrente Rutor, che subito precipita nel sottostante Lago del Rutor. Interessante il ponte, fatto con i due cavi d’acciaio paralleli, che permette l’attraversamento del torrente, sulla via di salita al Gd. Assaly.
Ritornare a ritroso sullo stesso sentiero fino ad un bivio in cui occorre prendere il ramo di sinistra, che ritorna al Rifugio Deffeyes (quello di destra porta al Lago Superiore), arrivando alla famosa palina segnavia, incontrata all’andata, a cui mancano i cartelli gialli; si ritrova così il sentiero dell’andata lungo il quale si ritorna al Rifugio.
Dal Rifugio seguire il sentiero dell’Alta Via 2 fino al bivio (palina segnavia) con il sentiero n. 15 per Plan Praz; seguire adesso questo sentiero, facendo attenzione che all’imbocco sparisce subito ed occorre cercarlo sotto a dei grossi massi. Si arriva ad un primo tratto attrezzato con catena per un passaggio su roccia, un po’ esposto ma non difficile, si passa il bivio con il sentiero (poco visibile) che sale nella Combassa e diretto al Colle della Comba Sorda, si aggira il costone e ci si affaccia sulla Valle di LaThuile con vista su Louie Blanche e Chaz Duraz; proseguendo si incontra un secondo tratto attrezzato con fune (meno difficile del precedente) e si arriva al punto in cui il sentiero scende ripido da una rupe nella sottostante Comba Sorda. Attraversata tutta la Comba Sorda si incrocia il sentiero n. 2 per il Colle della Croce, lungo il quale, ignorando al bivio il sentiero 2A per La Theraz e sfiorando i ruderi Cap. Sandino, si scende a Plan Praz nel verde pianoro, in cui arriva e termina la strada sterrata. Per prati e poi nel bosco si scende ai ruderi di Foillex desot, e da questi si scende ancora, sempre nel bosco, fino ad incrociare la strada sterrata. Proseguire per un breve tratto sulla strada; passato un tornante si vedrà sulla destra, segnalato, lo stacco del sentiero che sempre nel bosco scende a Buic, da dove, per strada asfaltata, si ritorna al Capoluogo.
Difficoltà: EE per i sentieri non sempre visibili ed agevoli e per i tratti un po’ delicati sul sentiero n. 15.
- Cartografia:
- Carta L’Escursionista, Fg. 2 (La Thuile), Scala 1:25000
- Bibliografia:
- L. Zavatta – Le Valli del M. Bianco – L’Escursionista Editore