
Pur non presentando difficoltà tecniche di carattere alpinistico, l’assenza di una traccia e la presenza alcuni passaggi su terreno ripido e piuttosto insidioso, la rendono poco adatta ad escursionisti senza un’adeguata preparazione nel muoversi al di fuori dei sentieri battuti.
In accordo con la relazione già presente su Gulliver, il grado di difficoltà indicato è quindi alpinistico F ma potrebbe anche essere valutata EE (anche se più difficoltosa di tanti EE).
Non è comunque necessaria alcuna attrezzatura particolare.
Entrambe le cime sono raggiungibili anche dal vallone di Mascognaz, così come descritto, nel caso della Piure, nella relazione già presente su Gulliver. Questo itinerario sale invece dal lato opposto, per poi ricongiungersi nell’ultimissimo tratto con quello proveniente da Mascognaz.
Si può partire indifferentemente dalla frazioni di Corbet, Cornu o Periasc, tutte a breve distanza (a Periasc è dove probabilmente si ha più possibilità di parcheggio). La quota di partenza è pressoché identica (1500 m circa). Si seguono quindi rispettivamente, a seconda del paesino di partenza, i sentieri 16A, 16 o 16B, che poi convergono tutti in unico sentiero 16 fino all’alpe Bussola (2184 m) dove quest’ultimo termina.
Occorre quindi puntare verso Ovest ad un evidente colletto (tra la punta Ruines e il Corno Bussola) risalendo, senza traccia obbligata (avvistato un solo ometto), un evidente vallone erboso che si fa via via più ripido. Giunti al colletto, a quota 2750 m circa, si procede in direzione Nord, per aggirare la punta Ruines e risalirla in breve tempo dal suo lato più accessibile, ovvero il versante Nord.
Dalla cima della Ruines (2822 m) si vede chiaramente la punta Piure e se ne può intuire la relativa via di salita. Si scende quindi dalla Ruines e si prosegue verso Nord, puntando al colletto tra la Ruines e la Piure. E’ inevitabile perdere un po’ di quota per aggirare un paio di grossi gendarmi. Scegliere quindi a piacere la via più agevole, non necessariamente in cresta, per raggiungere il colletto.
Da qui si prosegue per sfasciumi sul versante Ovest della Piure (presenti alcuni ometti), sempre al di sotto della frastagliata cresta, guadagnando via via metri di dislivello. Il punto più alto non è immediatamente individuabile. Proseguire quindi con attenzione fra grossi massi e sfasciumi fino a raggiungere uno degli ultimi canalini detritici. Risalire quindi il pendio fino a raggiungere la cima (2907 m). A piacere si può percorrere la cresta per raggiungere alcune punte distinte da ometti. Il panorama dalla cima, in particolare verso Nord, è notevole.
Per la discesa è possibile ripercorrere con attenzione l’itinerario di salita, oppure scendere nel vallone di Mascognaz (in questo caso attenzione però perché non si arriva direttamente a dove si è lasciata la macchina bensì all’inizio di Champoluc).
In alternativa credo sia possibile scendere direttamente per sfasciumi e ripidi prati dal colletto della punta Piure fino all’alpe Bussola, ricongiungendosi ai sentieri di salita (alternativa non sperimentata).
Per la salita alla Punta Piure, se non si vuole correre, mettere in conto almeno 4h30. Anche la discesa richiede tempo per via del terreno a tratti non agevole.
- Cartografia:
- Val d'Ayas, Val di Gressoney, Monte Rosa - Carta dei sentieri n°8 - L'escursionista editore
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