Da segnalare che il maltempo della tarda primavera 2019 ha causato l'erosione di una vasta area all'altezza del Bagni; si incontra qualche difficoltà nell'attraversare il Rio Rossetti, dove il sentiero è franato.
Da Spruga si scende lungo la strada privata fino alla località dei Bagni di Craveggia, dove si torna in territorio italiano; si prosegue verso Est lungo la stradina che costeggia la riva sinistra idrografica del torrente che in questo tratto prende il nome di Rio dei Bagni. Dopo circa 1 km si perviene al pendio detritico dove il Rio Rossetti ha scavato una grossa voragine; secondo le condizioni valutare se passare alti o scendere nel letto del Rio dei Bagni, per riprendere appena possibile l’ampio sentiero che si segue quindi senza difficoltà. Più avanti si incontra un bivio segnalato da un cartello per Fondomonfracchio: alzarsi sulla destra transitando per una cappella e il primo nucleo dell’alpeggio (m 1077), da cui dirigendosi nuovamente ad Est si raggiunge il rifugio, oppure proseguire dritti ancora per un breve tratto fino a sbucare in un prato che risalito verso destra conduce al rifugio. Da qui proseguire in direzione Est lungo un evidente sentiero fino ad attraversare il torrente su un ponte in cemento. dopo il ponte tenere la sinistra (Sud) pervenendo in breve all’Alpe Cortaccio (m 1166); in vista delle baite prendere la deviazione a destra per Alpe Pianezza, seguendo il sentiero che risale la ripida faggeta con una lunga serie di tornanti. Più in alto, a circa 1600 m si esce sui prati che preludono ai più vasti pascoli dell’Alpe Pianezza (m 1645) dove si può già apprezzare un vasto panorama e da cui il Pizzo Ruggia mostra il roccioso lato orientale, visibile peraltro già dalla strada che sale in Valle Onsernone. Lasciando le cascine sulla sinistra, si prosegue la salita in direzione Ovest-Sud-Ovest, transitando per un pianoro erboso (m 1766) con il bivio per l’Alpe Pezza Crociata; si continua a salire in direzione Sud-ovest fino a raggiungere la grossa stalla dell’Alpe Tenda, dove si trova anche una fontana. Da qui si può scegliere di salire direttamente per la cresta Est, difficoltà F (v. itinerario 68013) oppure proseguire lungo il sentiero verso la più semplice cresta Sud, dove comunque esistono passaggi da non sottovalutare (difficoltà EE). In questo caso, dopo un breve tratto in discesa, a circa 1900 m si lascia il sentiero diretto all’Alpe Ruggia e si risale direttamente un ampio canale in direzione della Bocchetta di Ruggia (m 1990), da cui si sale lungo la cresta Sud. Dopo un primo tratto con placche affioranti, lisce ma non eccessivamente inclinate, si tiene come riferimento il filo di cresta evitando in un paio di punti le difficoltà maggiori appoggiando a sinistra sui ripidi prati, tornando appena possibile verso il filo di cresta senza seguire le effimere tracce che si inoltrano in piano sul versante Ovest sparendo poco dopo. Per la discesa si consiglia la cresta Sud, o in alternativa, l’ampio canale erboso che dalla cima scende in direzione Sud-Est, ripido ma elementare se asciutto. Per il ritorno, oltre al percorso dell’andata, si può optare per la traversata verso la Valle Vigezzo (ad esempio per Bocchetta di Ruggia, Bocchetta di Muino, Piana di Vigezzo).
- Cartografia:
- CNS 1:25000 foglio 1311 Comologno
- Bibliografia:
- R. Armelloni Alpi Lepontine ed CAI-TCI
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