Da Arvogno 1247 m si prosegue lungo la strafa asfaltata in discesa, seguendo i cartelli indicatori per il Passo di Fontanalba e altre località. Dopo poco meno di 1 km si arriva al ponte sulla profonda gola scavata dal torrente, e attraversatolo si incontra subito la mulattiera lastricata che sale il pendio boscoso, incrociando poi la strada (ora sterrata) più sopra. Si raggiunge e attraversa un altro ponte, e poco sopra si perviene al piccolo gruppo di baite di Verzasco 1300 m. Si continua in piano passando sotto le case, e quindi si segue una stupenda mulattiera lastricata con enormi pietre piatte, che con pendenza costante attraversa e risale il bosco di faggi e poi di larici. Dopo un lungo tratto a mezzacosta e poi una serie di tornantini, si esce nella radura di Villasco 1642 m, e quindi dopo un altro tratto boscoso si perviene alla splendida conca dell’Alpe i Motti 1815 m. A questo punto si può decidere se proseguire lungo la mulattiera fino al Passo di Fontanalba 2024 m e quindi proseguire a destra per la Bocchetta Ruggia (questa variante allunga il percorso ed aumenta il dislivello per via di alcuni saliscendi) oppure più consigliabile si passa a sinistra dell’alpeggio, seguendo una traccia di sentiero che in breve porta ad un pianoro erboso con altre baite. Sul pendio a monte di queste, tra massi ed erba si scorge una traccia di sentiero segnalata da ometti, che ripidamente risale il pendio stesso fino ad intercettare il sentiero proveniente dal Passo di Fontanalba. Lo si segue con andamento quasi pianeggiante verso sinistra, poi una breve discesa e quindi si riprende a salire con un lungo traverso sino ad arrivare allo stretto intaglio della Bocchetta di Ruggia 1990 m. Qui un cartello indica la via per la cima, anche se poi non ci sarà un vero e proprio sentiero segnalato, ma solo tracce più o meno evidenti. Si inizia subito a percorrere la cresta sud, raggiungendo rapidamente una vasta placca inclinata, il cui superamento è abbastanza agevole sfruttando alcuni intagli proprio sul filo di cresta; solo un breve passaggio un po’ più impegnativo richiede attenzione, ma volendo è evitabile su una cengia erbosa sul versante sinistro (esposta). Superata la placca il sentiero diventa più marcato ed agevole. Si continua sul crestone finchè degli affioramenti rocciosi non obbligano a traversare sul versante sud-ovest, e con qualche serpentina sui ripidi pendii prativi, si riguadagna appena possibile la cresta, dopo essere passati a monte di un dentino roccioso. Qui porre attenzione a non proseguire sui sentieri che procedono a mezza costa, ma riguadagnare la cresta. Si continua quindi alternando passaggi in cresta ad altri sempre sul versante sud-ovest, fino ad un canalino di roccette e sfasciumi; lo si lambisce a destra e seguendo la traccia si sale in cresta, che ora diventa più ampia e di facile percorribilità, sino a toccare l’arrotondata cima (ometto di pietre).
Per la discesa la via più indicata è quella di salita, in alternativa è presente una traccia che percorre la cresta ovest verso la Bocchetta dei Laghetti, ma non è consigliata perchè molto ripida e scoscesa.
Altra possibilità di compiere un anello, ritornati alla Bocchetta Ruggia si continua per la Bocchetta di Muino 1977 m passando nei pressi del bivacco Creppi. Dalla bocchetta ci sono due possibilità: scendere direttamente all’alpe Cortina, e da qui ad Arvogno, oppure raggiungere gli impianti di risalita della Piana di Vigezzo e, seguendo il sentiero che interseca la pista da sci, tornare ad Arvogno.
- Cartografia:
- CNS 25000 Comologno