Noi siamo saliti senza via obbligata puntando alla parte alta costituita di rocce nerastre, alla ricerca del "difficile". Difficoltà di orientamento in caso di nebbia.
Dall’albergo Camusot seguire le indicazioni per il Ginevrè, raggiungerne il settore Crest e aggirare sulla destra il muro paravalenghe. Rimontare lo zoccolo tra sfasciumi e zolle erbose, toccando il punto più basso dello sperone rossastro. Contornarlo allora a destra e portarsi in direzione del Labirinto Verticale, trovando però quasi subito un ometto alla base di un diedro aperto e appoggiato, punto da cui siamo partiti. La linea cerca i passaggi più belli per circa 200 metri su placche e pilastrini appoggiati, con difficoltà max di 5b.
Poi, raggiunto il torrione con rocce neastre, compatto e repulsivo, agguanta un sistema di fessurine che consentono in esposizione di raggiungere lo speroncino di cresta, che conduce alla fine della roccia “continua” e delle difficoltà (tratti di 6a obbligatorio).
Discesa: traversare in leggera discesa verso valle (ometti), su cengie erbose assai scivolose e roccette poco stabili, raggiungendo il tracciato del Labirinto Verticale (EEA), da cui si scende in circa 1 h e 15′.
Materiale: in posto nulla, solo qualche ometto. Utlili friend fino al 2bd, una scelta nutrita di nut ed eventualmente qualche chiodo.
- Cartografia:
- IGC serie Monti 103