Da San Bernardo, si lascia l’auto nel parcheggio e si scende una stradina che attraversa il torrente mediante un ponte per poi risalire sull’opposto versante.
Si prosegue fino al primo tornante dove si entra nel bosco su sentiero segnnalato che, con numerosi saliscendi, passa dall’Alpe Casariola, dall’Alpe Dorca (ancora utilizzata) e poi dall’Alpe Variola. Qua si abbandona il sentiero GTA e si prosegue in salita in direzione dei Laghi di Variola che si lasciano sulla sinistra.
Una volta sotto il Pizzo Rovale, si risale a dx su ripido pendio erboso fino a intercettare la cresta sud-est nei pressi di un rilievo secondario.
Si prosegue in direzione del risalto finale, superando con un corto balzo una fenditura nel terreno e poi risalendo su traccia fino a giungere nei pressi di un canalino tra un roccione e la parete della nostra montagna.
Si risale la successiva placca aiutandosi con un cordino metallico penzolante per poi proseguire su facili blocchi.
In ultimo la cresta spiana e porta in breve alla croce di vetta. Per raggiungere la seconda cima si ridiscende questo tratto per poi proseguire sulla cresta sud-est in direzione del sentiero per il Passo Variola, aggirando in ultimo un’elevazione minore su una giavina. Raggiunto il tracciato GTA, con un breve tratto in ripida salita si raggiunge il valico e da qua, andando a dx, su evidente traccia, si raggiunge senza difficoltà in circa 20′ la cima del Pizzo di Mezzodì (m.2383), facilmente riconoscibile per il grosso ometto già visibile a distanza.
Per il ritorno si ripercorre il sentiero GTA fino a San Bernardo (tempo complessivo circa 8 ore escluse le soste).