Nonostante il dislivello non elevato la traversata è parecchio lunga e anche con notevoli saliscendi, sia per arrivare al Rifugio Coda che nel percorrere la cresta dal Rifugio Coda al Colle della Lace.
Il percorso segue il tracciato della GTA e poi anche quello dell’AV1 (proveniente dalla VdA) nel tratto dal rifugio Coda al colle Jassit. Da Oropa fino al rifugio le indicazioni e le tacche b/r sono molte e frequenti, dal rifugio al Col Jassit si seguono anche le frecce gialle dell’AV1 per cui impossibile sbagliare. Arrivati però al Col Jassit dove AV1 e GTA si separano le indicazioni e le tacche non sono più così evidenti e la discesa è un po’ ad intuito fino all’alpe di Druer, dove poi, anche se rade, un po’ riprendono.
Vista la natura dell’itinerario, che prevede una traversata, suggerito arrivarci con l’autobus.
Si parte dalla Basilica Nuova, si segue per un breve tratto la strada per Nocca e appena passato il ponte sul torrente Oropa subito a sinistra si stacca il sentiero D13a ben indicato da paline e cartelli con le tempistiche. Il sentiero risale costeggiando il torrente, è sempre indicato dalle tacche b/r anche se ogni tanto si confonde ed arriva ad incrociare la pista sterrata (sentiero D13) nei pressi della Cappelletta a quota 1376 m. Si prosegue lungo la pista fino ad un bivio, ben indicato da palina, dove la si abbandona per proseguire sulla bella mulattiera che con ampi tornanti risale il pendio ora scoperto ed arriva al Rifugio Rosazza presso l’alpe Strada da dove, in breve, si è alla stazione d’arrivo della funivia.
Si attraversa la stazione dell’ovovia per il Camino e si prosegue in direzione del Lago del Mucrone nei pressi del quale si trovano le indicazioni per il Rifugio Coda, dato a 1h 50’ lungo il D24 poi C11. Si sale alla Bocchetta del Lago e sempre seguendo le indicazioni e le tacche b/r si prosegue in falsopiano, anche se con vari saliscendi tra le pietraie, in direzione del rifugio. Passato il bivio per l’alpe Chardoun (indicazioni su masso in vernice) si arriva ad attraversare un valloncello con nevai residui. La neve può confondere, il tratto è anche franato; lì probabilmente il sentiero sale e poi attraversa, se si prosegue in falsopiano si trovano sì delle tacche b/r nascoste nell’erba ma il percorso è pericoloso, dovendosi arrampicare sul ripido pendio erboso aggrappandosi alle zolle. Risalito comunque questo costone il percorso non presenta più problemi e con gli ultimi ripidi tornanti porta al Rifugio Coda (2252 m), dove si trovano le frecce gialle dell’AV1. Seguendo queste inizia la discesa verso il Colle di Carisey (2132 m) per poi iniziare a risalire verso la sommità del Mt. Bechit. Dopo il colle di Carisey si trova il bivio, non indicato, dove AV1 e GTA si separano; si rimane sul ramo di destra e sempre risalendo la panoramica cresta che offre scorci notevoli sulla Valle di Gressoney si arriva sotto la vetta del Mont Bechit raggiungibile con una breve deviazione a destra (2320 m). Sempre proseguendo in cresta si raggiunge la vetta del Mt- Roux (2318 m) dal quale inizia ora la discesa verso il Colle della Lace; il primo tratto presenta alcuni facili passaggi attrezzati poi senza difficoltà si arriva al colle da dove con un ultimo saliscendi si arriva la Col Jassit e quindi all’alpe La Baqueraz. Prima dell’alpeggio i sentieri AV1 e GTA si separano, ad indicare la GTA c’è una targa in legno ma poi non si trovano più segni; senza percorso definito – anche se può capitare di trovare una tacca b/r – si scende alla sottostante strada sterrata dove si trova l’alpeggio di Druer. Seguendo ora la sterrata si arriva ad incontrare, nei pressi di Alpetto, una palina che indica a sinistra il sentiero per l’agriturismo Il Belvedere . Si scende su sentiero ora più marcato e bollato, si attraversa il torrente su un ponte di tavole, si passa vicino a ruderi di alpeggi fino a scendere a Pianmaglio dove si ritrova la sterrata che va seguita in discesa fino al bivio per Il Belvedere; qui si prende il ramo di sinistra, la sterrata scende al ristorante, dal quale si scende al sottostante alpeggio e poi per percorso non molto evidente si attraversa il torrente su ponte di pietra arrivando alle case di Trovinasse.
- Cartografia:
- Carta della Valle Dora Baltea Canavesana, MU Edizioni, Fg 02, scala 1:20000