L'avvicinamento e' tale da scoraggiare i piu' a venire a mettere il naso da queste parti dove i percorsi di cresta sono diventati una vera sfida, di quelle dove bisogna essere preparati per accettare tutto cio' che di peggio la montagna a da opporre all'alpinista curioso e mai pago di andare alla scoperta dell'ignoto, con l'imprevisto sempre dietro l'angolo.
La roccia e' tale da non garantire mai la solidita' ogni volta che la si carica, da tastare con parsimonia un passo dopo l'altro da principio alla fine.
Crolli succedutisi negli anni hanno modificato il tracciato sul filo sino a farlo diventare di difficile percorrenza, e in alcuni tratti sin pericoloso.
Lo sfasciume domina incontrasto. Rari i tratti dove la roccia infonde un po piu' di senso di sicurezza.
In una parola sconsigliabile nella maniera piu' assoluta intraprendere un percorso di questo tipo. A conti fatti di piu' i rischi che i vantaggi da una traversata che' e' proprio il caso di dire, da brividi.
Dal Col de Lacs si segue senza via obbligata la cresta tondeggiante su rocce rotte e instabili fin ad una spalla. La roccia qui migliora ed e’ piu’ compatta a placche. che tali rimangono fino in cima alla prima delle quattro elevazioni (la Punta Vigna 3460, punto piu’ alto toccato di tutto l’intero percorso di cresta dallo sviluppo complessivo di circa 1 km e mezzo compresi i saliscendi) che caratterizzano l’aig Rouge des Lacs nel suo insieme.
Da questa cima e tutto un succedersi di guglie e gendarmi tali da non far capire quale sia effettivamente la successiva da raggiungere. Ovvero la Punta Canzio. Inizia un balletto di saliscendi aggiramenti tra selle e torrioni fino alla Canzio da dove con una doppia di 30mt si cala alla depressione che precede previo risalita, l’arrivo sulla sommita della cima est dell’aig. Rouge des Lacs.
Ora le difficolta’ scemano un tantino, purtuttavia la roccia rimane infida e l’esposizione pressoche’ costante per tutto l’ancora lungo tratto che porta a toccare i 3440mt dell’aig. Blanche des Lacs con residua crestina di neve sulla sua sommita’.
Le opzioni per scendere arrivati a questo punto sono due, o continuare per cresta fino alla Petit Aig. Rouge (vedi gita di Kaneski Aig. Blanche des Lacs in data 08.09.2014), consigliata ma molto lunga e cmq non banale.
Oppure giunti alla depressione faccia il canale sulla dx (sud) tra le quote 3330 e 3011 corrispondente alla quota della Petit Aig. Rouge, intraprenderne la discesa al suo interno non ripido sui 40° in media,detritico, innevato da un certo tratto in poi, cmq sconsigliabile per il pietrisco scivoloso sul fondo a rendere la discesa eterna, costantemente disagevole.
- Cartografia:
- I.G.C SCALA 1:30.000 la Valpelline escursioni e itinerari di scialpinismo
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia Alpi Pennine Vol. II