La difficoltà proposta è riferita alle condizioni incontrate, di seguito descritte.
Salire alle prime baite ristrutturate poco sopra la strada, quindi proseguire verso NO per tracce di vecchi sentieri e passaggi di animali tenendo il bordo del costone. Più avanti si trovano dei segni rossi di un sentiero che, superato un tratto più ripido, si porta sul Piano Palladino. Seguendo la traccia segnata si raggiunte la Croce Bulè, si attraversa in direzione ovest e si raggiunte un ampio colletto alla base della cresta NE della Testa Rossa. Si entra ora nel vallone dell’Alpetto proseguendo verso ovest sino a raggiungere la grande conoide che si risale fin dove si restringe a canale.
Dopo un primo tratto a 40/45° si raggiunge una strozzatura, prodotta da massi incastrati, che forma sulla sx una colata di ghiaccio (4/5 m, 70/75°), segue un tratto nuovamente regolare, una seconda strozzatura spesso coperta (ma possibile ghiaccio affiorante), quindi, in vista dell’uscita, si incontra un breve tratto più ripido (50-55°, ghiaccio su ripide placconate), infine un netto restringimento con un salto, che obbliga ad un passaggio di forza e che potrebbe rappresentare un problema in caso di scarso innevamento o neve inconsistente. Oltre questo punto la pendenza diminuisce, si entra nell’imbuto finale sotto il colletto fra la cima e l’anticima nord, si piega a sx e in breve si tocca la vetta.
Discesa: si scende verso NNO in direzione dell’altipiano dell’Alpetto, puntando al bordo orientale del piano, si attraversa il rio e raggiunto il sentiero estivo lo si segue verso est. Il sentiero, con alcuni tornanti supera delle balze rocciose, quindi si abbassa verso il rio. A questo punto, lo si abbandona, si guada il torrente e per tracce si sentiero si ritorna al colletto a Ovest della Croce Bulè da dove si riprende il percorso dell’andata.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25.000 Val Po