L'anello così proposto presenta una salita più diretta e redditizia, mentre la discesa è più lunga e scorrevole. L'itinerario va preferibilmente percorso nel tardo autunno fino alle prime nevicate, per evitare le frequenti nebbie della Val Sangone; in caso di neve o ghiaccio il lungo traverso sotto i Picchi del Pagliaio richiede un minimo di attenzione.
Chi non avesse intenzione di compiere il percorso ad anello, da Ferria può salire deviando a destra fino alla frazione Oliva 1059 m (diversi posteggi a bordo strada) oppure a Ruata 1095 m (pochi posti nello spiazzo con cartello segnaletico).
Da Forno di Coazze si scende lungo la strada fino alla frazione Ferria, e salendo tra le case si prosegue lungo la stretta stradina asfaltata toccando velocemente la frazione Oliva 1059 m (si deve trascurare la deviazione per Rolando) e poi Ruata 1095 m, ormai con case diroccate, dove ha termine la strada. Il sentiero si alza fra le case pericolanti e prosegue nel bel bosco, raggiungendo rapidamente il Colletto di Ruata 1150 m, da dove proviene anche un sentiero proveniente da Prialli. Il segnavia 417 prosegue dritto nel bosco, lungo una bella mulattiera, piegando poi leggermente verso sinistra; si tralascia la deviazione per una miniera di calce, e poco dopo si esce dal bosco proprio in corrispondenza delle baite di Ciargiur del Forno 1354 m, due fontane. Si continua a monte delle case, ora per bei prati, fino a raggiungere la dorsale est dei Picchi del Pagliaio, dove si incontra il sentiero 418 detto “sentiero dei Picchi del Pagliaio”.Ora si piega a sinistra e si inizia a percorrere la lunga Costa del Pagliaio costituita di erba a massi, sempre con buona pendenza. A 1750 m circa si abbandona la dorsale, per seguire il sentiero che taglia le pendici dei Picchi del Pagliaio, entrando nel cuore del Vallone del Ricciavrè. Il lunghissimo traverso, superato un brevissimo tratto roccioso con una corda fissa, taglia tutto il versante meridionale dei Picchi, toccando la Fontana dei Picchi, e alternando tratti dalla pendenza sostenuta ad altri più dolci. Dopo la fontana la pendenza aumenta e si sale più faticosamente, finchè si giunge in vista del Colle del Vento del Forno 2336 m, che non va raggiunto, ma in corrispondenza di un grosso ometto su una pietra con segnavia, si devia a destra seguendo vaghe tracce che portano sul crestone Ovest della Rocca Rossa. Senza percorso obbligato e seguendo i pochi ometti si aggirano le asperità (volendo superabili con semplici passi di facile arrampicata) sul versante sud, fino ad una zona con degli spuntoni rocciosi; questi possono essere evitati sul versante sud perdendo 20 m di quota, oppure traversando sul versante nord dove si trova una comoda traccia di sentiero.Superato l’ostacolo si arriva in cima 2391 m attraversando una breve zona di massi accatastati.
Chi volesse compiere il giro ad anello, deve ritornare sul sentiero 418 nel punto in cui lo si è abbandonato, e poi proseguire lungo lo stesso in direzione ovest, superando il Colle del Vento del Forno; dapprima il sentiero si mantiene in falsopiano, poi inizia a scendere in direzione del pianoro erboso Pian Real a circa 2200 m, sotto le guglie del Monte Pian Real.
Raggiunto il pianoro ecco un cartello segnaletico che propone due possibilità:
A- scendere per il vallone Ricciavrè tramite il sentiero 416, opzione più diretta per rientrare all’auto, toccando l’Alpe Ricciavrè 1915 m e quindi sempre percorrendo il centro vallone si arriva a Piani 1264, Ganda 1147, Flizzo 1060 dove si incontra una strada che porta subito dopo a Prialli e in breve al Santuario. Volendo da Flizzo il sentiero 416a conduce al Colletto di Ruata e quindi a Ruata, nel caso si fosse partiti da qui.
B- proseguire in direzione sud, attraversando una breve pietraia, per poi affrontare una risalita di 50-60 verso l’evidente Colletto Ciarmgranda 2260 m. Raggiuntolo, si prosegue lungo il sentiero che scende (trascurare quello a destra) nel Vallone della Balma; il sentiero è ben segnalato da tacche di vernice, anche se non sempre evidentissimo. Si raggiunge così per prati il Rifugio Balma 1986 m (visibile solo all’ultimo momento). Da questo si prosegue sul sentiero 442 in discesa, che senza possibilità di errore scende molto dolcemente nel vallone, mantenendosi sempre sul versante idrografico sinistro.A 1500 m si trascura il sentiero militare per Forno e si prosegue dritti senza attraversare il torrente. Si scollina un piccolo colletto dal quale ha origine una bella dorsale ai limiti del bosco, molto panoramica, che andrà seguita fino al suo termine, ovvero nel bosco appena sopra la frazione Molè; per un ampia radura erbosa si arriva alle case di Molè 1087, e quindi percorrendo la stradina asfaltata in pochi minuti si arriva al Santuario di Forno di Coazze, concludendo l’anello.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.4 Bassa Val Susa, Musinè, Val Sangone, Collina di Rivoli
- Bibliografia:
- Guida Monti d'Italia E Ferreri Alpi Cozie Centrali