Da Bagni di S. Giuseppe, 1356 m, si sale con la seggiovia al Rif. Prati di Croda Rossa, 1925 m. Presso il posto di ristoro “Da Rudi”
si prende il sentiero evidente per il Castelliere e dopo un breve tratto in salita si costeggia in falsopiano il fianco della montagna fino ad uno stretto canale che si risale faticosamente. Raggiunto lo spalto del Castelliere si piega verso destra per una paretina, con le prime funi metalliche e poi risalendo un ripido canale si giunge ad una forcellina che ci immette nel Circolo Nord di Croda Rossa ( Attenzione se innevato). Si continua su detriti e dopo aver risalito una spalla rocciosa faticosa ma elementare si arriva ad una terrazza dove sorgeva un villaggio di guerra austriaco (Wurzbach). Si scende brevemente ad una insellatura ( grande veduta verso Cima Una, le Crode Fiscaline, le Tre Cime di Lavaredo e il rifugio Locatelli ) e dopo aver risalito un canalino con l’ aiuto di una scala risalente al periodo bellico si arriva al Circo Ovest di Croda Rossa. Si piega ora verso sinistra e in leggera salita si raggiunge la forcella di Croda Rossa con resti di baracche, caverne ed una lapide commemorativa. Si risalgono degli sfasciumi, delle roccette ed una paretina con l’ ausilio di attrezzature e dopo un ultimo sforzo si giunge alla Cima dell’ Osservatorio da dove si gode un vastissimo panorama sulla Valle di Sesto ( Croce di legno in vetta ).
Dopo una breve sosta si ritorna sui propri passi per alcuni metri e ad un cartello segnaletico si prende il sentiero che aggirati alcuni torrioni porta nell’ altro versante per affrontare la ripida e difficile ferrata Zandonella primo tronco. Si scende per un canale abbastanza friabile ma ben attrezzato e si attraversa alla fine la larga cengia del “Ventaglio”. A questo punto si passa un largo canale e si arriva ad un riparo coperto in muratura opera degli alpini del Battaglione Fenestrelle (Bellissima ed aerea posizione ). Ora non si segue l’ invitante cengia ma si scende la vertiginosa parete sotto la finestra del ricovero. Questo è il punto più impegnativo della ferrata fatto da un centinaio di metri verticali attrezzati da un solo cavo di acciaio che con passaggi esposti e atletici ci portano ad una scala metallica. Da qui il percorso si fa un po’ meno ripido e con l’ aiuto di corde ed una scaletta ci porta alla base della parete che si costeggia per una cengia fino ad un ricovero dove vi è posta la targa intitolata a Mario Zandonella. Continuando in breve discesa e dopo aver lasciato sulla destra alcune caverne e gallerie dette le “Cavernette” si arriva al canalone che scende dal Passo della Sentinella.
Attraversato il canalone si prende il sentiero che con ripidi e franosi tornanti porta al Passo .Il Passo della Sentinella è un posto che nello stesso tempo si rileva tetro ma affascinante. Conteso lungamente durante il primo conflitto mondiale perché punto di collegamento tra il Comelico e la Valle di Sesto venne occupato da entrambe i contendenti con il sacrificio di molti “Valorosi” soldati.
La discesa dal Passo non è facile. Si prende la famosa “Strada degli Alpini” fino ad una indicazione che ci fa andare verso destra a prendere una serie di corde fisse che ridiscendono pareti e canali fino al ghiaione alla base della parete (Fare molta attenzione ai sassi perché il terreno è verticale e friabile). Questo tratto anche se non molto difficile va affrontato con cautela . Ridisceso con vari tornati il ghiaione del Vallon di Sentinella si giunge all’ Alpe Anderta dove si trova il bivio per i Prati di Croda Rossa.
Dal bivio si risale ad un intaglio e si continua il sentiero che con tratti alternati di salita e discesa aggira il Coston di Croda Rossa e immettendosi nel bosco ci porta in circa un ora al punto di partenza.