1° giorno: dopo aver seguito la sterrata e il lungo sentiero che porta in fondo alla Valnontey, si lascia a destra prima la diramazione (mt. 2.040) per il bivacco Leonessa e successivamente per i bivacchi Pol e Grappein e si prosegue a sinistra sino a raggiungere il torrente che si attraversa su una passerella. Risalire il pendio erboso su terreno ripido seguendo i bolli e gli ometti sino a raggiungere una zona detritica tra due morene. Risalire a sinistra un breve tratto scosceso e pervenire al bivacco Martinotti mt. 2.588.
2° giorno: dal bivacco Martinotti scendere in pochi minuti in direzione Ovest e risalire la morena parallela al crestone roccioso N-O della roccia viva.
Scendere nell’ampio vallone detritico e rimontare al suo termine un ripido pendio nevoso che immette in un canale di placche e sfasciumi che in breve raggiungono il ghiacciaio sospeso di Roccia Viva. Risalirlo attraversando a destra, badando ai crepacci, sino a raggiungere un isolotto roccioso (mt.. 2.984), rimontare a sinistra uno stretto e ripido canale (50°) (rimane l’ultimo canale a destra di quelli che portano alla parete) e sbucare alla base del circolo glaciale ai piedi della parete Nord della Roccia Viva (3-4 ore dal bivacco).
stagione inoltrata questo canale potrebbe essere impraticabile per mancanza di neve, in questo caso si consiglia la salita dal più evidente canale centrale (45°), sempre innevato ma pericoloso per caduta di neve e pietre. Superata, a volte con difficoltà, la terminale rimontare il pendio sulla destra con inclinazione a 50°, spostarsi in seguito leggermente a sinistra e affrontare il tratto più ripido (60°) che immette nella parte alta della parete e sempre con pendenza sostenuta (55°) uscire a destra sulla sommità, percorrere un breve tratto pianeggiante e raggiungere la croce della cima della Roccia Viva mt. 3.630 (3-4 ore dall’attacco, 5-7 ore dal bivacco).
Discesa: complessa e pericolosa, percorrere la cresta Sud-Ovest tra saltini rocciosi e crestine con percorso quasi mai obbligato, tendendo a stare principalmente sul versante piemontese, abbassarsi poi per facili rocce nel lato di Valnontey e raggiungere un colletto che immette nell’ altro versante e permette di raggiungere una cengia di neve e sfasciumi che porta ad un salto roccioso. Scendere con una doppia di 20 m. e raggiungere il colle Baretti, scendere nel versante valdostano il ripido e lungo canalino (45°) che porta sul ghiacciaio Sospeso di Roccia Viva, superare la sovente ampia terminale e dirigersi con marcia quasi orizzontale verso Est (destra) e con alcuni saliscendi sul ghiacciaio raggiungere l’ isolotto roccioso (m. 2.984) toccato durante la salita e ridiscendere a valle seguendo l ‘itinerario di salita.
- Cartografia:
- IGC 1/50.000 Il Parco Nazionale del Gran Paradiso,