
La distanza tra i luoghi di partenza e di arrivo rende molto consigliabile l’uso di due autovetture, di cui una da lasciarsi al punto d’arrivo e l’altra a quello di partenza. Chi volesse tentare di percorrere l’intero anello senza automezzi, può lasciare l’auto in località Les Granges e sfruttare al rientro il servizio di navetta Rochemolles-Bardonecchia (informarsi sugli orari) in modo da limitare il percorso a piedi su strada da effettuarsi al rientro. E’ anche possibile ridiscendere ai Camini del Frejus tramite il sentiero che collega il Passo di Roccia Verde alle Grange Pian delle Stelle, tralasciando quindi del tutto l’interessantissima discesa verso Rochemolles.
Lasciata la prima auto presso il parcheggio antistante l’ex ponte militare che dà accesso all’abitato di Rochemolles, si raggiunga col secondo veicolo la località Camini del Frejus (1750 mt, tavola d’orientamento, fontana). Da qui, posteggiata la seconda auto, si imbocchi il sentiero per il Colle del Frejus che risale in ripide svolte verso O. Il sentiero, che non presenta difficoltà alcuna, è comunque protetto in alcuni brevi tratti da catene fisse. Sormontato un risalto roccioso si raggiunge per ripidi dossi erbosi la caratteristica ex Caserma dei Carabinieri (2053 mt, 45’ dalla partenza, filo spinato, cartellone informativo), in penoso stato di abbandono, sormontata da una più vasta caserma difensiva per ricovero truppe costruita a ridosso d’un terrapieno (grande croce in cemento, abbeveratoio). Ripresa la salita e superata una sorgente d’acqua freschissima il sentiero si fa più erto e faticoso, giungendo per via assai diretta all’attacco delle ultime svolte che precedono il Colle del Frejus, alla base del quale s’incontra il bivio per il sentiero Antonio Carnino (palina d’orientamento, 1h dalla caserma CC).
Giunti al bivio, per meglio orientarsi, è consigliabile lanciare lo sguardo verso il tragitto che attraversa la conca del Frejus. Il sentiero Antonio Carnino appare negli immediati paraggi come una debolissima traccia (distinguibile solo grazie alle sovrabbondanti tacche rosso-bianche) la quale attraversa quasi in piano le prime praterie. In lontananza lo si vede guadagnare quota e passare distintamente al di sotto di alcuni curiosi denti di roccia; si tratta in realtà di frammenti in calcestruzzo di quella che fu una potente batteria in casamatta, demolita con l’esplosivo in seguito al trattato di pace con la Francia. Sulla cresta che chiude l’orizzonte è chiaramente distinguibile, a sinistra, la doppia forcella del Passo di Roccia Verde, seguita più in basso a destra dal Passo Croce Paumort.
Imboccato a dx (NE) il sentiero Antonio Carnino, si giunge per prati ad alcuni impluvi e modesti corsi d’acqua, da superarsi a vista in quanto per via del terreno incoerente il percorso è spesso alterato da eventi meteorici. Dopo, il sentiero prende rapidamente quota e si congiunge all’evidente strada militare che contorna i ruderi delle cannoniere in casamatta, i cui proietti avrebbero dovuto battere il colle del Frejus. Da questo punto d’osservazione privilegiato il panorama verso il Frejus è ovviamente superlativo. Il terreno è cosparso d’interessanti reperti bellici disseminati dalle esplosioni di demolizione (filo spinato, frammenti delle cupole protettive in acciaio, ecc.). Immediatamente oltre si incontra, al centro d’un piccolo prato, una palina d’orientamento (45’ dal bivio) e pochi metri più in basso si osserva una caserma di ricovero truppa finora invisibile poiché costruita in posizione ottimamente defilata alla vista ed al tiro.
Il sentiero supera il crinale della Cote Traversiere e perde presto quota attraversando delle zone prative in cui si deve prestare la massima attenzione a non perdere la traccia. In questo tratto il percorso è sporadicamente contrassegnato col numero 8. Dopo aver attraversato con altrettanti saliscendi una dozzina d’impluvi e torrenti, il sentiero si riporta in quota e raggiunge il bivio per il Passo di Roccia Verde (palina d’orientamento, 45’ dalla batteria).
Trascurata la traccia che ridiscende verso il Pian delle Stelle (ultima “via di fuga” che ritorna direttamente ai Camini del Frejus senza divallare verso Rochemolles) si abbandona anche il sentiero Antonio Carnino per puntare al Passo di Roccia Verde. Il percorso risale per lungo tratto in forte pendenza il lato sx (dx orografico) di un torrente profondamente incassato, che si attraversa infine svoltando a dx (SE). Si percorre qui una pianura verdeggiante in cui la traccia si fa molto debole ed è facilmente smarrita. Si tenga presente, in linea generale, che il percorso non si porta per via diretta alle pendici del passo ma compie una lunga svolta a U per poi affrontare il passo puntando in salita in direzione N. Affrontando un ultimo pendio di sfasciumi e pietraie si accede infine al Passo di Roccia Verde (2818 mt, palina d’orientamento, piccola casermetta di ricovero truppe, 1h dal bivio, 4h 30’ dalla partenza).
La traccia per discendere a Rochemolles si ritrova immediatamente al di sotto della casermetta di Roccia Verde. Essa reca con ripide svolte al pianoro sottostante, per poi incunearsi nella stretta gola che sormonta l’abitato di fondovalle. Quella che soprattutto in principio appare come una modesta traccia, mostra via via un crescendo d’inequivocabili indizi circa la sua natura di carrellabile militare: tornanti regolari, livellette a pendenza costante, una piccola fontana in parete con conca per l’abbevero degli animali, infine impressionanti tratti scavati in roccia viva e muri di scarpa in pietra e cemento. Il tratto terminale, a picco sulla valle e serrato tra cascate e speroni rocciosi, è un prodigio d’ingegneria militare. Con più modeste pendenze e con l’attraversamento in diagonale d’un prato l’ex carrellabile giunge infine alle spalle dell’abitato di Rochemolles (1619 mt, 2h 30′ dal Passo di Roccia Verde, circa 7h dalla partenza), oltrepassato il quale si ritroverà l’auto lasciata al mattino.
- Cartografia:
- IGC, carta N° 1, V. di Susa Chisone e Germanasca.
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