Il ghiacciaio di Verra è percorribile senza particolari problemi, ma occorre prestare attenzione ai crepacci sempre presenti e alla seraccata incombente sul primo tratto di salita sopra il Rifugio Guide di Ayas. Nella parte alta del ghiacciaio di Verra si trova un tratto di roccette e/o misto per raggiungere il Bivacco Rossi-Volante (che può anche essere aggirato a sinistra salendo), una ripida rampa nevosa che conduce alla cresta sommitale tra la Roccia Nera e la punta 4106 n, che se trovata ghiacciata potrebbe rivelarsi delicata ed insidiosa da percorrere.
Un altro breve tratto di misto è presente sotto la vetta della quota 4106 m con alcuni passaggi di I e II e un breve ma ripido canalino che richiede attenzione se in ghiaccio vivo, e occorre prestare attenzione alle insidiose cornici lungo la cresta Sud-Est rivolte sul versante svizzero.
L’avvicinamento a piedi da Saint Jacques al Rifugio Guide di Ayas è piuttosto lungo ma per chi fosse interessato esiste un servizio navetta su mezzo fuoristrada che consente di raggiungere il Pian di Verra Superiore e accorciare decisamente i tempi di percorrenza (ulteriori informazioni sul sito www.champoluctransfer.com).
Da Saint Jacques, si procede in direzione del torrente Evançon per risalire la strada asfaltata che lo costeggia. Si giunge al termine della strada in prossimità della frazione Blanchard. Si supera una cappelletta e si attraversa il ponte in legno imboccando il sentiero segnato (indicazioni per i rifugi Mezzalama e Guide di Ayas, segnavia 7). Si segue la strada sterrata (vietata al traffico veicolare privato) in buona parte, in alcuni tratti il sentiero evita alcuni tornanti con delle scorciatoie, raggiungendo prima il Pian di Verra inferiore, poi seguendo la sterrata, tagliata in alcuni punti da piccoli sentieri, raggiungendo infine l’ampio pianoro del Piano di Verra superiore, dove nei pressi di uno spiazzo si deve abbandonare la strada.
Si inizia a salire lungo il sentiero (cartello indicatore per i rifugi Mezzalama e Guide di Ayas) che sale decisamente a sinistra, risalendo in diagonale il ripido pendio della morena del grande Ghiacciaio di Verra. Il sentiero, una volta raggiunto il filo della morena, lo segue, e con percorso evidente si raggiunge il dosso detritico dove è ubicato il Rifugio Mezzalama 3036 m. Da qui il sentiero prosegue a risalire la morena verso sinistra (cartello indicatore per il Rifugio Guide di Ayas) su terreno detritico e facili roccette, passando dalla piazzola di atterraggio per l’elicottero, poi volge a destra e per un tratto di pietraia e roccette a gradoni (dove il sentiero non è sempre molto evidente ma comunque ben segnalato da frecce gialle e ometti), e volgendo nuovamente a sinistra si entra in ampio vallone glaciale, dove a sinistra si ammirano le seraccate del Grande Ghiacciaio di Verra.
Si attraversa il ghiacciaio verso destra e ci si porta alla base della piramide rocciosa dello sperone di Lambronecca, dove in alto è ben visibile il Rifugio Guide di Ayas, si risale ora una ripida pietraia alla destra dello sperone roccioso, con percorso faticoso e a tratti malagevole per la natura del terreno, si raggiunge una zona meno ripida, e la traccia di sentiero volge verso sinistra verso un tratto di rocce gradinate, dove una serie di corde fisse e alcune passerelle in legno (che facilitano alcuni passaggi su roccia insidiosi) conducono al dosso roccioso dove è ubicato il Rifugio delle Guide Ayas 3420 m.
Dal rifugio, si oltrepassa il terrazzo sinistra, dove una breve traccia nella pietraia porta in pochi minuti sul Ghiacciaio di Verra, quindi si sale prima a sinistra verso una seraccata (possibili crepacci) e poi piegando a destra risale un valloncello glaciale che con pendii di moderata pendenza, tenendosi a distanza dalla seraccata di sinistra, (percorso in comune per le salite al Polluce e al Castore versante Ovest) porta in direzione dell’ampio valico glaciale del Colle di Verra (che però non si raggiunge). Quando si arriva alla base del versante Sud-Ovest del Polluce, si segue la traccia che piega sinistra, risale un pendio moderatamente ripido che porta la plateau superiore, poi traversa prima in piano e poi in leggera discesa, arrivando nell’ampio pianoro glaciale alla base della Roccia Nera.
Dal pianoro ci sono due possibili vie di salita per arrivare alla base del pendio SO della Roccia Nera :
- 1. si risale direttamente lo speroncino roccioso a sinistra, che con passi di I e II su roccette non sempre solide (una corda fissa) conduce al Bivacco Rossi-Volante 3850 m.
- 2. si segue la pista che porta verso il Colle del Breithorn aggirando lo speroncino roccioso del bivacco e poi volgere a destra, salendo in diagonale si evitano alcuni crepacci e si raggiunge il dosso nevoso immediatamente sopra il bivacco.
Da qui non rimane che salire il ripido pendio soprastante (pendenza sui 35°-40°) che in caso di ghiaccio affiorante potrebbe essere delicato, direttamente o con alcune diagonali fino ad arrivare sulla cresta sommitale, dove volgendo a destra in breve si raggiunge la vetta della Roccia Nera (attenzione alle grandi cornici rivolte verso il versante svizzero)
Per salire anche la punta 4106 m o Gemello del Breithorn, si ritorna indietro per la traccia di salita fino al punto in cui occorre piegare a destra, seguendo l’elegante cresta nevosa rivolta a Est (occhio alle cornici!) che conduce alla base della punta 4106 n; arrivati alla base di un gradone roccioso, la traccia lo aggira a sinistra e risale per un breve ripido canalino alla cui uscita un ultimo tratto di misto e delle facili roccette portano sull’esile vetta.
In discesa non rimane che seguire a ritroso la traccia di salita, con attenzione sul ripido pendio sotto la Roccia Nera e ai vari crepacci che si incontrano lungo il percorso, raggiungendo quindi il Rifugio Guide di Ayas e da qui il fondovalle.
- Cartografia:
- Escursionista Editore foglio 8 – Alte Valli d’Ayas e del Lys, Monte Rosa. Scala 1:25000
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Itali CAI-TCI Monte Rosa