Giro ad ampio respiro anche se si tratta di una cima non nominata, posta ad est del Passo di Rocca Brancia, sulla cresta spartiacque Maira-Stura, in direzione della ardita Punta Bernoir di poco più alta.
Da Chialvetta (o in base all’avanzamento della stagione da Pratorotondo o Viviere in caso di strada percorribile), si segue il sentiero (percorso occitano, tacche gialle) che sale a monte delle case, alternando la mulattiera ai prati, toccando rapidamente Pratorotondo e Viviere (punto tappa Rifugio Unerzio).
Raggiunta la strada la si segue fino al termine nei pressi di Prato Ciorliero, dove superato un pilone votivo si entra nella bella conca alla base della valletta che scende dal Rifugio della Gardetta.
Si salgono i dolci pendii al centro del vallone, che ad un certo punto si biforca, e si mantiene il ramo destro (è possibile andare a sinistra e raggiungere il Bric Cassin e poi riprendere il percorso proposto).
Si risale il vallone fino al culmine con il Passo della Gardetta 2437 m.
Si vede ora la vetta descritta proprio di fronte sul lato opposto della conca sottostante. Due possibilità: si perde un po’ di quota scendendo nel pianoro e poi risalendo un evidente dosso al centro, oppure con un traverso che ricalca il tracciato della strada militare del Passo di Rocca Brancia, ci si mantiene in piano fino a raggiungere il dosso con le roccette affioranti. Con ampio semicerchio su una comoda dorsale ci si porta alla base del pendio che scende dalla quota 2693 m, è possibile affrontarlo direttamente (pendenza sostenuta) oppure compiendo qualche zig zag non particolarmente scomodo, sbucando ad un colletto a sinistra della cima. Ora per ampia dorsale, spesso priva di neve, si perviene facilmente in cima, contrassegnata da un ometto di pietre.
Ritorno per il percorso di andata.
- Cartografia:
- ICG 1:50000 Val Maira Grana e Stura, 1:25000 Val Maira e Chambeyron