Il Roc è il punto culminante dello spartiacque Orco - Dora (la vetta più elevata del Canavese e della Provincia di Torino); da esso si stacca verso nord la cresta comprendente la massima elevazione del Gran Paradiso.
Riservare particolare attenzione nella scalata della Cresta Gastaldi.
In alternativa al Rifugio Vittorio Emanuele II si può partire dal Bivacco Ivrea, nel vallone di Noaschetta.
Dal Rifugio Vittorio Emanuele salire al Colle del Gran Paradiso (3345 m) e raggiungere il ghiacciaio di Noaschetta. Attraversare il ghiacciaio fino alla base dello sperone meridionale della Punta di Ceresole, costeggiandolo fino a q. 3290. Contornare a ovest la q. 3290 e risalire verso est il lembo del ghiacciaio che si spinge in quella direzione fino ai piedi di un ben marcato canale che scende dal piccolo ghiacciaio sospeso. Risalire le facili rocce ben gradinate della sponda destra, oppure superare le rocce a est del canale, accessibili in più di un punto, giungendo così al ghiacciaio sospeso di media inclinazione. Di qui, tenendosi sulla sinistra di un altro canale, portarsi in cresta, a breve distanza dalla vetta della Punta di Ceresole (3777 m).
Scendere per facili roccette e neve al Colle Chamonin (3698 m); proseguire fino all’attacco della cresta, che si segue per il filo, appoggiando, talvolta, leggermente sul versante Tribolazione, eccetto l’ultimo torrione che si aggira per un’esile cengia sul versante Noaschetta (arrampicata divertente su roccia buona, ma molto esposta; attenzione ad alcuni massi instabili).
Un ultimo tratto nevoso conduce alla vetta (Cresta Gastaldi, 3894 m). La cresta nevosa scende ora al Colle dell’Ape (3873 m).
Salire per una trentina di metri in direzione della cresta est del Roc, poi salire obliquamente a sinistra per facili rocce rotte sul versante Noaschetta fino ad uno stretto e profondo canale camino che porta ad un intaglio sulla cresta sud del Roc (un chiodo alla base, uno a metà ed uno all’uscita), vicinissimo alla sommità (4026 m – ometto – cassetta con quaderno dei visitatori).
Scendere sul ghiacciaio di Laveciau (eventualmente con una corda doppia) e superare in discesa la crepaccia terminale, portandosi così sulla via normale del Gran Paradiso, che si può raggiungere in pochi minuti.
- Cartografia:
- guida dei Monti d'Italia - Il Gran Paradiso - CAI-TCI
- Bibliografia:
- guida dei Monti d'Italia - Il Gran Paradiso - CAI-TCI