L’itinerario non presenta particolari difficoltà, ad eccezione delle varianti proposte (vedi relazione), ma si svolge per gran parte dell’itinerario nel vallone di Rouen per pietraie (comunque a massi stabili), e si passa in due breve pendi-ripidi-di sfasciumi di medie dimensioni, ma sempre ottimamente segnati e comodamente percorribili, camminando.
Itinerario proposto è abbastanza lungo ricco di “saliscendi”, ma remunerativo.
NOTA (3/11/09): c'è un divieto di transito, a Villaretto sup., per Seleiraut, ma da INFO comune di Roure la strada è invece libera al transito.
Arrivati a Seleiraut , parcheggiata la macchina e individuata l’evidente bacheca del Parco sulla strada, si segue l’indicazione per il Truc del Cuculo (sentiero 340), si seguono i piccoli paletti, che portano a Serre del Bouc, (non c’è una traccia evidente, ma è ben segnalata con paletti e tacche su alberi).
Superate la Serre, ci si inoltra sulle pendici boschive (conifere) del Cuculo con sentiero a pendenza costante, fino a guadagnare il pittoresco “impluvio-selletta”, che conduce alla depressione tra il Truc del Cuculo e il Monte Glantin, che si apre (ottimo scorcio paesaggistico) sul vallone di Prà Reale. Da qua attraversata una pietraia e scendendo leggermente, si guadagna un primo bivio per il Rifugio Selleries (segnavia azzurro sentiero 32), lo si trascura, e in breve si guadagna il crocevia per il Lago del Laus – Colle di Pra Reale – Robinet.
Ovviamente si prende la diramazione per il Robinet (sentiero 28), praticamente tornando indietro (direzione Sudest), che attraversa la pietraia della Costa Glantin, e si inerpica sulla sponda di un canalino di sfasciumi. In breve si “scollina” sulla Costa Glantin, si segue la dorsale in direzione Nordest, per poi abbassarsi e attraversare il pendio della Costa Glantin circa a metà.
Si prosegue tra continui saliscendi fino a scendere decisamente per guadagnare la grande pietraia, che si origina dal cono di deiezione del Canale del Gran Diedro del Rocciavré, qui ci si sposta in direzione Est, e si imbocca un semplice canalino-pendio di sfasciumi, per superare una fascia di rocce e sfasciumi. In breve si incontra il sentiero, che proviene da Prato del Colle nei presi di una sorgiva (?), si esce dal canalino, nella quasi pianeggiante conca pietrosa, che porta al Colle Robinet.
Da qua si svolta a dx, per l’evidentissima traccia che attraversa le rocce del “crestone” del Robinet, fino all’ampia vetta con il caratteristico Bivacco-Santuario. Si ridiscende per lo stesso itinerario di salita (Colletto Robinet-Vallone di Rouen), fino al “citato” crocevia del Vallone di Pra Reale, dopo essere usciti dalla pietraia della Costa di Glantin, e dopo una breve risalita (palina evidente).
Da qua o si ridiscende per imboccare la variante per il Selleries (sentiero 32 azzurro, balcone panoramico con difficoltà EE, tratto esposto, ma con catena), oppure si imbocca il sentiero 28, per il lago del Laus-Selleries, che con un bel mezzacosta, guadagna la conca del lago del Laus e il casotto-bivacco del Parco. Da qua sempre “in quota” si prosegue sul sentiero fino a incrociare il comodo sentiero 339, che discende brevemente al Rifugio Selleries.
Dalla balconata del rifugio, parte l’evidente sentiero 337 (GTA – S.V.), inizialmente “strasegnato”, che attraversa ampi pascoli e costeggia il torrente fino alle Grange Sors in direzione Sud. Da qua piega in direzione est e scende nei pressi di una cascata nei pressi di una baita; tramite un bel ponte si attraversa il torrente. Il sentiero diventa un caratteristica mulattiera, i bolli, si diradano (sbiaditi), ma la mulattiera è sempre evidentissima.
Dolcemente scende, in direzione sudest, fino ad arrivare al Seleiraut, dopo essere transitati dal bel alpeggio “storico” di Les Ors.
Variante:
altro itinerario. Con possibilità di allungare ulteriormente l’anello lasciando la macchina a Gran Faetto, si percorre la strada che va da Albournù, da qua a Prato Del Colle e poi per sentiero ci si addentra nel Vallone di Rouen, fino a ricongiungersi all’itinerario di salita descritto sopra.
N.B. il sentiero in questione attraversa un salto roccioso, che sbarra l’ingresso al vallone di Rouen nei pressi di una bella cascata, tramite un passaggio-cengia e poi pendio esposto non attrezzato(EE). Sconsigliato in presenza di Ghiaccio o Neve. Generalmente la via invernale-primaverile é quella descritta, o, da Prato del Colle si prendono i ripidi pendi del Gran Clot. Per maggiori dettagli:
http://newstage.gulliver.it/modules.php?name=gulli_itinerari&file=dettaglio&n_area=&id_gita=8819
http://newstage.gulliver.it/modules.php?name=gulli_itinerari&file=dettaglio&n_area=&id_gita=3343
- Cartografia:
- n. 1 I.G.C. Valli di Susa, Chisone e Germanasca / Carta Turistica Piemonte Parchi 1:25.000 Parco Nat