Si percorre una facile cengia che ci conduce nel letto del torrente e si sale la parete opposta utilizzando le cambre. Un breve traverso ci porta alla base del “Salto dei Caprioi”, un diedro che non presenta particolari difficoltà. Risaliamo un altra parete per poi uscire verso sx in un tratto molto panoramico sulla piana Rotaliana. Ci portiamo alla base di un anfiteatro roccioso che risaliamo traversando verso sx per poi portarci al “Passaggio dei Gabbiani”, uno spigolo in piena esposizione, un tempo punto chiave del percorso ma ora addomesticato da numerose staffe. Si prosegue con tratti in traverso alternati ad altri in verticale fino ad arrivare in un tratto in cui il letto del torrente è pianeggiante e dove sulla sx è presente una via di fuga segnalata. Fino a qua la difficoltà è valutabile come PD+. Si prosegue in piano seguendo gli ometti fino a una grotta (“grotta del Basalisc”). Risaliamo ora una parete, giungiamo al libro delle firme posto in un piccolo antro e affrontiamo ora uno spigolo solo parzialmente attrezzato con cambre che rappresenta forse il passaggio chiave. Raggiunta la Grotta della Mariotta, superiamo una parete verticale e arriviamo alla fine delle attrezzature. Saliamo un sentierino nel bosco a sx e in breve siamo al cartello che ci indica a sx il rientro verso Cadino. Dall’attacco considerare circa 1h 20′.
La discesa avviene su un sentiero attrezzato e con alcuni tratti esposti. In particolare la presenza di una lunga scala consiglia di mantenere indossati l’imbrago e il set da ferrata. Dopo circa 50′ siamo al bivio incontrato all’inizio e subito dopo all’auto.