Lasciata l'auto, si segue la strada sterrata che si inoltra a sinistra nel bosco. Dopo 1 km si raggiunge la radura di " Sa Gambilonga". Si supera la recinzione tramite un cavalletto in legno e ci si inoltra nel bosco sempre dritto, direzione nord, fino a che i pendii boscosi iniziano a scendere verso un impluvio secco. Questo affluente di destra del Flumineddu permette di raggiungere il greto del canyon in corrispondenza della cosiddetta "ansa a U" senza particolari difficoltà. 30 minuti da Campos Bargios.
Dall’Ansa a U si segue il greto del fiume, sempre secco, per circa un’ora di marcia. Quando il canyon si stringe, si raggiunge la prima calata da 20 metri. Si prosegue fino a che fa comparsa l’acqua. Da qui ci si cala per 10 m. nel primo lago.
Seguono altri laghetti fino al “salto toboga” . Ci si cala da una fettuccia sotto un masso per 3 metri, proseguendo nel toboga poco ripido fino ai chiodi di armo che permettono di superare il salto sul “lago nero” (tuffo da 8 m.). Altri laghi stretti fino al “lago Verde”, tuffabile. Oltre, l’alveo secco per alcune centinaia di metri, conduce alla calata da 15 metri dove ci aspettano due laghi da superare a nuoto.
La parte successiva è caratterizzata da una successione di splendide marmitte, alcune tuffabili. Dalla fine delle marmitte si è in prossimità della confluenza con la “codula Orbisi” e il ” rio Titone” (Sa Giuntura). 2 ore dall’Ansa a U. Il rientro si fa seguendo il sentiero sullo spartiacque denominato “Su schinale e s’Arraiga”, e in 50 minuti si raggiunge l’ovile di “Sedda ar Baccas”.
Da qui ancora 3 km di sterrata fino alla macchina (Campos Bargios).
- Bibliografia:
- Corrado Conca, Torrentismo in Sardegna, vol 1. Ed Segnava.