N.B. il sentiero che percorre tutta la valle del Rio Arno a partire dal paese di Pietracamela, che rappresenterebbe una bella alternativa per rendere più vario il percorso, è ancora chiuso a causa di una frana.
Dal piazzale dei Prati di Tivo si prosegue sulla strada asfaltata per un centinaio di metri fino a incontrare sulla sinistra l’imbocco di una evidente strada sterrata, contrassegnata da un pannello in legno dedicato al Camoscio d’Abruzzo.
Si prende la sterrata, che costeggia un deturpante residence ed entra subito in una bella faggeta. Si esce dalla faggeta sempre seguendo la strada e si arriva in leggera salita a un piccolo valico, con bella vista sul Pizzo di Intermesoli.
Dopo il valico la sterrata scende mantenendosi sul fianco dx (orografico) della valle, poi riprende a salire e in breve porta alle cascate di Rio Arno, dove un piccolo belvedere facilita la visione del salto d’acqua.
Poco prima del belvedere, sulla dx (per chi sale) si stacca il bivio del sentiero che scende sul fondo della valle verso Pietracamela, che può costituire una diversione per chi non vuole proseguire la gita verso le quote più alte.
Dopo le cascate e superato un casotto dell’acquedotto la strada si restringe a sentiero e procede sul fondo della Val Maone, bellissima valle di origine glaciale. Ci si muove su tra erba, pietraie e rade macchie. Sulla destra (direzione di marcia) gli imponenti “Pilastri” di Intermesoli, dove si svolgono alcuni dei più difficili itinerari di arrampicata dell’intero Appennino.
Sempre sulla destra, ai piedi delle pareti, dietro un piccolo bosco di faggi, si vede la Grotta dell’Oro, che può essere la mèta della gita, volendo contenere l’itinerario. Un altro buon punto dove terminare la gita sono le “Capanne”, una zona di pascolo con primitivi ricoveri utilizzati nei secoli dai pastori della zona. Altrimenti, come detto, si può proseguire a lungo fino a Campo Pericoli e anche oltre.
Il ritorno è per la stessa strada.
Lungo l'itinerario sono ricchissime le possibilità di avvistamento naturalistico, sia botanico (in particolare durante la stagione delle fioriture (giugno-luglio), sia faunistico: la zona è largamente frequentata dai camosci d'Abruzzo reintrodotti sul Gran Sasso a partire dagli anni '90.
Infine, lungo il sentiero che dalla cascate di Rio Arno scende a Pietracamela ci sono i monumenti in memoria di Cicchetti e Cambi, due giovani e valenti alpinisti romani morti a causa di una violentissima bufera nel 1929.
- Cartografia:
- CAI L'Aquila 1:25000 - oppure ed. Il Lupo 1:25000
- Bibliografia:
- S. Ardito, A Piedi sul Gran Sasso, Ed. Iter