Da evitare assolutamente con abbondante innevamento o dopo forti piogge.
Per chi volesse abbreviare il percorso, è possibile salire con la funivia fino ai Piani d'Erna a 1300 m, raggiungendo poi l'itinerario di salita con il sentiero 7.
Si parte dal parcheggio della funivia, sull’estrema destra si notano i cartelli indicanti i sentieri della zona del Resegone. Si imboccano quindi i sentieri vari, ricordandosi che il nostro sarà il n.1 con destinazione Rifugio Azzoni. Dopo una breve discesa si incontra una stradina asfaltata che va seguita fino al termine nei pressi di un agriturismo, quindi la strada diventa una bella mulattiera ciottolata, che inizia a salire nel bosco.
Si superano sulla destra il sentiero per Campo di Boi (n.2) e sulla sinistra il sentiero per la ferrata del Pizzo d’Erna (n. 22), e si prosegue sempre con leggera pendenza, giungendo così alle baite di Costa a circa 800 m.
Qui si lascia il sentiero che prosegue dritto, e si sale a sinistra per una ripida scalinata, che passa attraverso le baite, poco sopra di esse è presente una bella cappella votiva in un punto estremamente panoramico. Il sentiero prosegue nel bosco fino ad una radura con a destra il Rifugio Stoppani. Superato il rifugio, si passa la fonte del “Cop”, e si attraversa un torrente: si lascia sulla destra il sentiero n. 6 per il Passo del Fò e si sale sulla sinistra, arrivando in breve, dopo aver incontrato sulla destra il sentiero n. 1A, allo spiazzo erboso di Piano Fieno.
Si lascia a sinistra la mulattiera che prosegue verso Erna e a destra iI sentiero che si inoltra pianeggiante verso il Passo del Fò, entrambi con segnavia n. 7, e si sale tra boschetti verso un ghiaione, che si attraversa, pervenendo, dopo aver incontrato sulla sinistra il sentiero n. 5 proveniente dalla Bocca d’Erna, al Crocifisso del Piano delle Bedulette. II sentiero ora definitivamente fuori dal bosco, compie un lungo traverso a picco sui canaloni sottostanti verso la Val Comera; si raggiunge una gola dove con neve o forti piogge recenti è necessario prestare attenzione per la caduta di massi dall’alto. Attraversato il canalone si riprende a salire sulla sponda opposta, su terreno ripido ma agevole tra erba e ghiaia, e si rimonta il ripido costone fino alle rovine della Baita di Serrada. A questo punto sono possibili due alternative: si segue a sinistra la traccia, che sale diretta al Passo della Sibretta, oppure (scelta consigliata seguendo il sentiero principale) si prosegue, a destra, attraversando il pendio erboso del Piano Serrada e salendo poi a raggiungere il filo della crestone sud. Superato qualche breve e facile tratto di roccette si perviene al Passo della Sibretta (che nell’altro caso avremmo raggiunto direttamente), un lastrone con un tratto di cavo metallico (utile specie con roccia umida o neve), che immette sulla fiancata occidentale del Canalone di Val Negra. Si prosegue su un sentiero a mezza costa fino a raggiungere il cla base del canale, dopo aver superato brevi fasce rocciose, dove si incontra il sentiero n. 11, e si rimonta di nuovo il fianco sinistro fino al Rifugio Azzoni, posto su una sella poche decine di metri sotto la croce di vetta, ce si raggiunge senza problemi.
- Cartografia:
- Kompass 1:50.000 n. 105